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Recensione : Saor – Aura

Aura è la spettacolare esibizione di sonorità epiche che riconducono immediatamente alla terra di provenienza dei Saor e, del resto, chi meglio di uno scozzese può riversare nella propria musica il senso d’appartenenza, l’orgoglio e lo spirito battagliero di un popolo ?

La musica possiede, tra le tante sue magiche peculiarità, anche quella di far viaggiare la mente in luoghi di fantasia o in terre mai visitate solo seguendo il fluire delle note.

Così, chi non avesse mai avuto la ventura di recarsi in Scozia, ha la possibilità di effettuare una virtuale immersione in quelle lande affascinanti grazie a questo splendido disco della one-mand band Saor, creatura dietro alla quale si trova la sapiente mano del musicista di Glasgow Andy Marshall.
Musica folk associata al metal, al giorno d’oggi ne troviamo in tutte le salse, dalla versione più caciarona e dall’elevato tasso alcoolico a quella più colta e raffinata che va a lambire territori ambient: in questo caso l’abbinamento con le ritmiche black ci porta a godere dei frutti più prelibati di questo connubio, ovvero quelli che ci vengono periodicamente forniti da nomi quali Moonsorrow e Falkenbach, tanto per citarne due tra i più noti ed inattaccabili.
Aura è la spettacolare esibizione di sonorità epiche che riconducono immediatamente alla terra di provenienza dei Saor e, francamente, alla luce della storia patria, chi meglio di uno scozzese può riversare nella propria musica il senso d’appartenenza, l’orgoglio e lo spirito battagliero di un popolo ?
Un disco che riconcilia con il folk metal o come meglio lo si vuole chiamare, grazie alla capacità di Andy Marshall di combinare con grande efficacia i suoni degli strumenti tipici della tradizione gaelica con i blast beat ed il tremolo della chitarra: tale peculiarità trova la massima espressione nella title-track, un brano da brividi che non ci si stanca mai di ascoltare, ideale colonna sonora per un documentario storico ambientato nelle Highlands, ma anche le restanti quattro tracce sono del tutto immuni da qualsiasi parvenza di noia, sostenute come sono da un gusto melodico che viene esaltato piuttosto che sopraffatto dalla componente metallica e dal ringhio di Andy.
Dopo il magnifico “Asa” dei Falkenbach e in attesa di un prossimo (speriamo) album dei giganti Moonsorrow , Aura è molto più di un lenitivo per gli appassionati del genere e costituisce, semmai, l’acquisizione dei Saor come un nuovo punto fermo sul quale contare nel futuro.

Tracklist:
1. Children of the Mist
2. Aura
3. The Awakening
4. Farewell
5. Pillars of the Earth

Line-up:
Andy Marshall – Guitars, Vocals, Bass, Pads, Tin whistle

SAOR – Facebook

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