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Recensione : Royal Hunt – Devil’s Dozen

Il tempo passa inesorabile ma i Royal Hunt confermano la loro innata classe, continuando a sfornare musica regale, a beneficio degli gli amanti del metal più raffinato.

C’è del metal in Danimarca!!!!

Citando la famosa frase dell’Amleto, si torna a parlare della scena danese, sopra le righe quando i suoni metal si fanno classicamente progressive e classici, con la più famosa delle band nata nella terra del nord Europa.
Il gruppo del talentuoso tastierista Andrè Andersen, torna con il tredicesimo album di una carriera che ha visto il gruppo osannato negli anni novanta, tempi di vacche grasse per il genere nella vecchia Europa, dove i Royal Hunt furono sontuosi protagonisti con due capolavori come Moving Target e Paradox.
Specialmente il primo lavoro fece scoccare la scintilla amorosa fra la band e gli amanti dei suoni metallici dai richiami prog e come in questo caso ai confini dell’AOR, facendo brillare la stella del vocalist statunitense DC Cooper, alter ego del leader e maestro dei tasti d’avorio.
Subito dopo Paradox, DC Cooper lasciò la band e i Royal Hunt affidarono il microfono, prima a John West ed in seguito a Mark Boals, due assi del microfono, continuando a scrivere ottima musica, ma è pur vero che molti fans continuarono a vedere in Cooper il vero frontman del gruppo di Andersen.
Da qualche anno Cooper è tornato al suo posto e la nuova venuta del figliol prodigo, ha portato in casa Royal Hunt due nuovi album ( oltre al live Show Me How to Live del 2008), A Life to Die For del 2013 e questo nuovo lavoro, che, se non rivela clamorose novità, conferma la bravura della band, ormai consolidata, nel saper scrivere ottima musica metal dalle trame progressive, raffinate ed eleganti, che, come ormai da un po di tempo hanno rinunciato a quegli spunti AOR che fecero di Moving Target un disco praticamente perfetto, per un approccio più power, mantenendo un’atmosfera epica e sontuosa, marchio di fabbrica dello spartito di Andersen.
Inutile dire che DC impazza su tutto il lavoro, un top singer nel suo genere, melodico e personale riesce a trasformare i ghirigori di note, in arcobaleni musicali, dall’alto tasso emozionale.
Rock/metal pomposo, trascinante e raffinato, un’apoteosi di suoni tastieristici ed ottimi solos chitarristici che accompagnano i tasti d’avorio, su e giù per la scala musicale, un songwiting come al solito debordante, fanno di questa nuova opera l’ennesimo album irrinunciabile per i fans del gruppo e per chi vive di questi suoni, Devil’s Dozen mantiene alta la qualità della musica proposta da ormai più di vent’anni dal gruppo danese, sontuoso, a tratti animato da cavalcate power, pur mantenendo un’eleganza formale che è indiscutibilmente nel DNA dei Royal Hunt.
So Right So Wrong, apre le danze e si entra nel mondo dei Royal Hunt dalla porta principale, ottima partenza di un’album che mantiene le promesse via via che brani come, May You Never (Walk Alone), la stupenda e folkeggiante Riches To Rags e la sinfonicamente metallica Until The Day, mettano l’accento sulla scaletta di questo nuovo lavoro.
Il tempo passa inesorabile ma i Royal Hunt confermano la loro innata classe, continuando a sfornare musica regale, a beneficio degli gli amanti del metal più raffinato.

TRACKLIST
01. So Right So Wrong
02. May You Never (Walk Alone)
03. Heart On A Platter
04. A Tear In The Rain
05. Until The Day
06. Riches To Rags
07. Way Too Late
08. How Do You Know (bonus track)

LINE-UP
DC Cooper – voce
Andre Andersen – tastiera
Andreas Passmark – basso
Jonas Larsen – chitarra
Andreas Habo Johansson – batteria

ROYAL HUNT – Facebook

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