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Recensione : Rotting Flesh – Infected Purity

Death metal con intarsi sinfonici e fortissime influenze black metal, il tutto fatto con grande potenza e passione.

I Rotting Flesh arrivano da Salonicco: attivi da vent’anni sono vere e proprie glorie dell’underground ellenico, e Infected Purity è la ristampa del loro terzo lavoro uscito nel 2014.

Death metal con intarsi sinfonici, e fortissime influenze black metal, il tutto fatto con grande potenza e passione. I Rotting Flesh sono un gruppo che ha dovuto passare diverse difficoltà, infatti nonostante la loro longeva carriera e i loro tantissimi concerti la loro discografia è di sei demo e soli tre album ufficiali, poco come quantità, ma tutto di alta qualità. Il loro suono ha un incedere epico, una forza diabolica e tanto da insegnare, con un patrimonio frutto dell’esperienza e del talento. Sono solo in tre, un piccolo esercito del nero rumore, e hanno fatto un bel disco qui ristampato dalla sotto etichetta della Satanath, Symbol Of Domination, e dall’italiana Murdher Records, che propone sempre ottime cose del vero underground.

TRACKLIST
1.Altar Of Eclipse
2. Terrorscope
3. Infected Purity
4.Withdraw Cristianity
5.Sadness Of Empathy
6.Life And Torment
7.Shadowgloom
8.Flickering Rituals
9. Mental State
10. Abaddon
11. Skullgrinder
12. Nocturne

LINE-UP
Blackmass – Guitar, Vocals
Vincer – Guitar
Morbid Seraph – Keys
Mancer – Drums

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