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Recensione : Psyk – Time Foundation

Psyk fa una techno minimalistica, non minimale, legato nella composizione alla house e ai ritmi secchi ma decisi.

Torna l’ex ragazzo prodigio della techno Manuel Anòs, che esordì a diciannove anni pubblicando un disco con la Minus.

Dopo due ottimi Ep pubblicati su Mote Evolver, sforna per la stessa etichetta il disco sulla lunga distanza. Psyk fa una techno minimalistica, non minimale, legato nella composizione alla house e ai ritmi secchi ma decisi.
In circa un’ora Manuel ci porta in giro per il suo mondo techno, fatto di movimento e di canzoni piacevoli, con lo stretto necessario addosso.
Ci sono diversi suoni ed ogni traccia fa storia a sé, si sente molto la classe di questo ragazzo che ha davvero il ritmo in testa.
Si passa in rassegna tutta la techno ma, pur essendo giovane, il nostro madrileno non si fa mancare nulla, andando a pescare anche nel passato.
La particolarità maggiore di Psyk è di riuscire a fare grandi tracce con non più di cinque elementi nel pezzo, e non è facile.
Un disco eccellente per un grande talento.

Tracklist:
1. Automatic
2. Myriad
3. Riot
4. Avadon
5. Five
6. Silhouette
7. Shift
8. Parade
9. Nine
10. L3

PSYK – Facebok

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