E il freddo, le atmosfere artiche sono molto presenti in questo disco, che fluttua tra il doom, il death e qualcosa di post rock. In Kingdom si può sentire tutto il peso del vento ghiacciato, un lento stordimento che è anche sottile piacere, quel velo di malinconia che alberga bene in certi spiriti. Questo disco è davvero ben suonato, ben congegnato, con grandi atmosfere e grande personalità. La Finlandia è sicuramente una terra che ci ha abituato a cose più dure, ma lavori come questo potrebbero aprire un percorso che altri possano compiere. Gli Oceanwake sono davvero un grande gruppo, e non sentivo un disco così dai tempi dei Katatonia, ma quelli buoni. Le sei perle che compongono questo album di debutto sono algide bellezze, perfette asimmetrie che occupano le emozioni. Il cantato in growl, o alla Isis in certi passaggi, rende molto bene, e dà forza a tutta la costruzione. Davvero artico.
Tracklist:
1. Carriers I: …and Kingdom Came, Chaos Ensued
2. Carriers II: Luminous Waves
3. Carriers III: Obsidian Tide
4. The Words of Gods Lie Among Us
5. Aeon Trail
6. Come Forth, a Breaking Light
Line-up:
Jarkko Mäkelä – Bass
Mikko Kulju – Drums
Martti Koski – Guitars
V-V Laaksonen – Guitars, Vocals
Eero Haula -Vocals
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