Parliamoci chiaro, il novanta per cento del rap mainstream in Italia è una discreta schifezza. Solo il rap underground ci porta novità come Uochi Toki, Nyko Ascia od altri.
Ora c’è un altro lido al quale può approdare chi cerca qualcosa di diverso in rime. Si chiamano Internos e sono Domenico Stellavatecascio alla voce e Anacleto Vitolo aka AV – K aka Kleus K. alla produzione musicale. Qusto disco colpisce duro, è una deframmentazione del rap, un’operazione chirurgica a cuore aperto che muta sensibilmente le coordinate, portando il discorso molto lontano dall’usuale.
Siamo nei pianeti lontani tra Cannibal Ox, Uochi Toki anche se solo in parte e Zona Mc.
Il risultato è qualcosa di veramente originale,ansiogenicamente cyborg, dove l’uomo è solo un pretesto, un impedimento al dominio delle macchine. Sarebbe sbagliato definire basi le composizioni di Anacleto Vitolo poiché sono vere e proprie canzoni, tracce vere che si mettono al servizio della voce di Stellavatecascio.
Il disco è un viaggio a volte non facile, ma è un fiorire di sinapsi, un ricercare la libertà buttando a terra barriere a volte invalicabili, c’è rabbia e vita, una speranza di lotta per l’uomo che verrà.
Con la nascita della Cogwheel Records Ancaleto Vitolo porta una nuova e fresca ventata nel panorama rap italiano, andando sulle tracce di etichete come Dej – Jux, Anticom e tutta quella avanguardia che va ben oltre il rap.
Infatti qui il rap è una metrica, un sentire comune, ma si va molto oltre tutto ciò arrivando a schiere di rime mutanti, allineate sulla superficie di un pianeta sconosciuto. Dentro vi sono la rabbia e la voglia di lottare in primis contro se stessi comanda la spedizione.
Un progetto coraggioso e a tutto campo, molto ben prodotto e davvero interessante.
Tracklist:
1. Presso / Delete
2. Avarie Mentali
3. Servi dei Sentimenti
4. Incastri ed Astri
5. La Metamorfosi
6. La Spirale (feat. Mario [Aspec(t)/ASpirale]
7. La Chimica
8. L’Amor(t)E