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Recensione : Exodia – Hellbringer

Piacerà questo lavoro anche a chi non si considera un thrash metal fan, intanto perchè la produzione è ottima, i suoni escono dalle casse puliti e bilanciati a dovere e le chitarre si intrecciano in assoli che a tratti sfiorano l'heavy metal classico, rendendo le song, nella loro potenza, godibilissime.

Non è passato neanche un mese da quando vi avevo parlato dell’ottimo debutto degli spagnoli Napalm Storm e mi ritrovo alle prese con un’altra band thrash proveniente dalla penisola iberica, questa volta con base a Valencia.

Sono gli Exodia ed il loro Hellbringer, secondo full-lenght, dimostra ancora una volta che il genere è ben lungi dal considerarsi morto, almeno finchè ci sarà chi, come i ragazzi spagnoli, riuscirà, con passione, tecnica ma, soprattutto, attitudine, a produrre lavori come questo.

Il loro thrash metal,di chiara influenza americana, lanciato a mille all’ora su quelle piste che hanno visto sfrecciare, negli anni, il meglio del genere come Megadeth, Overkill, Exodus, Testament, Death Angel e i mai troppo osannati Slayer.

Non concedono un attimo di tregua gli Exodia, i loro brani, tutti velocissimi, sono infarciti di assoli melodici entusiasmanti, suonati con maestria dalle due asce Pablo Tello e Rafa Las Heras, coadiuvate da una sezione ritmica da mitragliata in pieno petto ad opera di Toni Camarero (drums) e Victor Tello (bass), ed un vocalist, Armando Milla, mostruoso in tutti i brani, sorta di Mark Osegueda anfetaminico.

Piacerà questo lavoro anche a chi, magari, non si considera un thrash metal fan, intanto perchè la produzione è ottima, i suoni escono dalle casse puliti e bilanciati a dovere e le chitarre si intrecciano in assoli che a tratti sfiorano l’heavy metal classico, rendendo le song, nella loro potenza, godibilissime.

Infected Hate, Shout The Nation, Anesthetics, Go!, Future Generation e la stupenda The Train Of Death, brano da antologia del metal dove accenni growl nella voce dell’immenso vocalist fanno da contro ad assoli maideniani, il tutto appesantito da una ritmica devastante, sono solo esempi di un album davvero di un livello altissimo, paragonabile a “The Dream Calls For Blood”, ultimo lavoro targato Death Angel, band che io considero la migliore in circolazione nel genere e ho detto tutto.

Ascoltateli non ve ne pentirete.

Tracklist:
1. Wicked Seed
2. Infected Hate
3. Shout the Nations
4. 150% Attitude
5. Anesthetics
6. Go!
7. Future Generations
8. The Train of Death
9. The Town of No Return
10. The Art of Drinking

Line-up:
Toni Camarero – Drums
Victor Tello – Bass
Amando Milla – Vocals
Pablo Tello – Guitars
Rafa Las Heras-Guitars

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