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E’ morto Brian James

Non accenna a diminuire il numero di musicisti conosciuti e amati della scena rock ‘n’ roll mondiale che ci stanno lasciando in questi ultimi tempi. Solo pochi giorni fa avevamo dato conto della scomparsa di David Johansen. Nella giornata di ieri, è stata diffusa la notizia – tramite i suoi profili sui social network – di un’altra illustre dipartita, quella di Brian James, chitarrista e songwriter inglese universalmente noto per essere stato uno dei membri fondatori della punk/goth/dark band londinese dei Damned. Aveva da poco compiuto 70 anni.

Nato a Hammersmith (Londra) il 18 febbraio 1955 come Brian Robertson, iniziò la sua avventura musicale prendendo parte a gruppi proto-punk come i Bastards, i Subterraneans e i London SS (dove transitarono anche altri personaggi che, in seguito, sarebbero stati tra i protagonisti della prima ondata del punk inglese, come Mick Jones e Tony James) per poi unirsi, nel 1976, al frontman Dave Vanian, al bassista/chitarrista Captain Sensible e al batterista Rat Scabies per dare vita ai Damned, una delle primissime formazioni punk rock di tutto il Regno Unito (che insieme ai Sex Pistols e ai Clash viene sempre menzionata tra i “big three” londinesi che hanno dato il via all’intero movimento, ispirando poi migliaia di band in Europa e nel resto del mondo) e il primo combo in assoluto del punk britannico a registrare un brano, nell’ottobre 1976 (a distanza di appena qualche settimana dal primo singolo dei Ramones negli Stati Uniti) il pionieristico e folgorante singolo “New Rose“, precursore di uno stile capace di influenzare, con le sue idee e il suo atteggiamento, tutte le generazioni di kids venuti dopo quel terremoto multimediale, concettuale ed estetico del 1976-77 che mise a soqquadro il mondo della musica, della moda e dell’avanguardia artistica.

James prese parte alle incisioni dei primi due album dei Damned, il seminale debutto “Damned Damned Damned” (unaninamente considerato pietra miliare del punk rock tutto) e “Music for pleasure“, entrambi usciti nel 1977, abbandonando poi il gruppo. Nel 1978 formò i Tanz Der Youth, band che ebbe vita breve, registrando un solo singolo. Dopo aver suonato con Iggy Pop in tour nel 1979, iniziò a registrare il primo materiale solista con l’ausilio del batterista Stewart Copeland.

Nel 1981, in piena ondata post-punk, insieme a Stiv Bators (fondatore ed ex frontman dei Dead Boys) fondò i Lords Of The New Church, il suo progetto di gruppo più duraturo e produttivo, dedito, nell’arco di (quasi) un decennio, a un sound che oscillava tra il punk delle origini e un dark rock ante-litteram, pubblicando gli Lp “Is nothing sacred?“, l’omonimo, “The method to our madness” e l’autoprodotto “Hang on” (dopo la reunion del 2001, senza Bators, venuto a mancare nel 1990).

Dopo altre collaborazioni (come quella con gli australiani Saints sul disco “Out in the jungle“) e una breve reunion coi Damned, James riuscì a ultimare, nel 1990, il suo primo disco solista (omonimo) e lungo gli anni Novanta si era unito ai Dripping Lips per registrare una colonna sonora per un film e un long playing. Nel 2000 fece parte del supergruppo dei Racketeers (aka Mad for the racket), con cui registrò un full length insieme a Wayne Kramer, Duff McKagan, Stewart Copeland e Clem Burke. Dopo la reunion dei LOTNC, Brian tornò a far uscire un 33 giri solista col moniker The Brian James Gang, più altri tre lavori in proprio. Alla fine del 2022 si era riunito con Vanian, Scabies e Sensible per una reunion tour dei Damned (alla quale presero parte anche le italiane Smalltown Tigers come opening act).

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