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Consumate Il Futuro – Manuela Puvia

Consumate Il Futuro - Manuela Puvia: Autoproduzione( Collane di Ruggine). Seguendo la logica DIY e dell'autoproduzione senza diritti di autore viene pubblica...

Consumate Il Futuro – Manuela Puvia

Autoproduzione( Collane di Ruggine). Seguendo la logica DIY e dell’autoproduzione senza diritti di autore viene pubblicato questo libro di Manuela Puvia dal titolo “Consumate il futuro” sintesi di una tesi di laurea sull’opera letteraria di J.G. Ballard. Partendo da una efficace analisi critica dell’opera dello scrittore di fantascienza autore di opere quali “Crash” e “La mostra delle Atrocità” si giunge ad una analisi sociologica sui rapporti tra l’ uomo e l’ ambiente circostante, in particolare mettendo in rilievo gli effetti dello sviluppo tecnologico e la loro ricaduta sui corpi e sulle menti.Le tecnologie e il loro sviluppo accelerato negli ultimi anni vengono analizzate in una sintesi storica, da strumento necessario all’ uomo nel suo progetto di disvelamento del naturale, nel loro passaggio a strumento sostitutivo della attività umana fino all’ attuale configurazione di vero fine dell�attività umana. La conseguenza è una forma totalizzante e inedita del concetto di alienazione.

L’ opera letteraria di Ballard e le sue diramazioni cinematografiche (vedi la trasposizione di Crash nel film di David Cronenberg) vengono quindi analizzate come la messa in scena dello scontro dell’ umano con la tecnologia.Nell’ ultima parte del libro si accenna a possibili forme di resistenza a quella che citando Paul Virilio viene definita “endo colonizzazione” del mondo da parte delle tecnologie.Lo sfruttamento attraverso una “intelligenza collettiva” delle possibilità fornite dallo sviluppo delle tecnologie soprattutto nel campo delle comunicazioni, attraverso la valorizzazioni degli elementi anti gerarchici forniti dalla rete di internet. Strategia alla base dello sviluppo di reti di informazione e azione che elaborano strategie di resistenza alla alienazione indotta dalla globalizzazione capitalista.Gli argomenti di non facile interpretazione vengono trattati con un linguaggio che non rinuncia all’approfondimento tipico della struttura saggio contaminando però con una scrittura molto descrittiva che deriva dall’iniziale funzione di tesi di laurea. Pur conoscendo solo in modo superficiale l’ opera di Ballard ho trovato questo libro di grande interesse. Nei prossimi giorni cercherò in qualche biblioteca “la mostra delle atrocità” o magari mi rivedo “Videodrome” in dvd cercando di capire magari qualcosa di più, se mi riesce. “Lunga vita alla nuova carne” quindi�Se vi interessa collanediruggine@autistici.org
oppure http://www.collanediruggine.noblogs.org

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