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Recensione : Rippers – Fire Tractaat

Rippers - Fire Tractaat: Sesto disco per questa grande band iberica, che in 17 anni di carriera ha già all'attivo 5 dischi e un 7” con iTurbonegr...

Sesto disco per questa grande band iberica, che in 17 anni di carriera ha già all’attivo 5 dischi e un 7” con iTurbonegro, mica con i Modà. I Rippers ci portano in un rock oscuro, con venature punk e parti più stonerose alla Queens of the Stone Age.

Il risultato è un disco davvero bello, che ti tiene incollato dall’inizio alla fine alla cassa dello stereo. I Rippers per fortuna sono il classico gruppo che ti fa rifuggire dalle classificazioni, per loro suona benissimo la loro musica. Sono un gruppo oscuro e tenebroso, con un rock davvero attraente, come tutte le cose oscure. Io non li conoscevo e devo dire che questo disco mi piace davvero moltissimo. Dopo due dischi prodotti dall’onnipresente Santi Garcia, sono tornati ad autoprodursi, e lo fanno molto bene. I Rippers hanno un suono crudo e diretto eppure ti fanno immaginare molte più cose che tanti altri gruppi con molti più orpelli e fronzoli. La copertina del disco è di William Blake, l’immaginario poeta e pittore britannico, che diede vita ad una pittura esoterica e simbolista, definizioni che calzano a pennello alla musica dei Rippers.

Rippers - Fire Tractaat

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