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Recensione : Niia – V

Niia torna a casa del jazz con un bagaglio riempito da anni di nuovi sound: sistemato tutto nell'armadio, "V" è un album che sfiora la perfezione.

Niia - V

Eccola lì: sul palco di un fatiscente locale di cabaret una donna esile, scheletrica, così affascinante da non sembrare reale, impugna il microfono. L’abito è uno Chanel vintage, la schiena scoperta, un solo giro di perle al collo e sigaretta nel posacenere. Quando intona la prima nota, il bar si ferma: gli sguardi distratti dei pochi ospiti si sollevano verso quella presenza asettica al centro della stanza. Non è la scena di un film anni ‘60, il quinto album della cantante italo americana Niia, che di cognome fa Bertino: chiunque si sia lasciato distrarre dai progetti passati, con questo album torna a focalizzarsi su di lei, sulla vera Niia.

Originaria del Massachusetts, Niia cresce immersa nella musica, madre cantante lirica e padre istruttore di pianoforte classico. È una di quelle bambine che imparano prima a suonare che a parlare, e negli anni si vede: dopo il liceo studia alla New School for Jazz and Contemporary Music di New York, per poi trasferirsi a Los Angeles e continuare a studiare. A soli 18 anni viene premiata come una delle migliori cantanti jazz degli Stati Uniti. I primi anni a rincorrere l’industria sono fatti di jingle musicali e collaborazioni qua e là, e infine la svolta. Wyclef Jean dei The Fugees la incontra per caso nel suo studio di registrazione e le propone di incidere la hit “Sweetest Girl”. Le servono anni di collaborazioni per perfezionare nei minimi dettagli il suo sound, arrivando all’acclamato album di debutto “I” solo nel 2017. Per tutti i progetti successivi regna un misto di alternative R&B e neo soul, chiudendo Niia in quella sfera di artiste di cui fanno parte tra le altre Snoh Aalegra, Cleo Sol e Ravyn Lenae.

Ma si sa, a casa propria ognuno è re, o in questo caso regina, e in casa del jazz Niia regna sovrana. L’ossessione mai curata per Sarah Vaughan, Billie Holiday e Ella Fitzgerald era scontato che prima o poi la riportasse sui suoi passi, dove tutto è iniziato. Eccola dunque nel suo nuovo album, pubblicato su Candid Records, di nuovo in quell’habitat naturale fatto di assoli di sassofono e tasti che sembrano quasi muoversi da soli tanto sono veloci le mani sul pianoforte. Una lettera d’amore spedita da lontano a volte non basta a colmare la nostalgia, e allora non resta altro che fare le valigie e imboccare la strada di casa. Niia è la diva che torna dopo una vita tra le braccia di amanti, che sì, anche lei ha stretto a sé, ma niente è come l’abbraccio della propria mamma: il jazz.

Il primo brano del disco è anche il primo singolo estratto, “fucking happy”. Sarcastica, divertente, scanzonata, una melodia che cambia di continuo, senza imporsi, come le emozioni dopo la fine di una relazione. Segue “Ronny Cammareri”, un jazz strumentale su un groove lento che si muove tra le percussioni, ispirato dalla passione caotica e malinconica dell’omonimo personaggio di Nicholas Cage in “Moonstruck”. “Throw My Head Out The Window” è il ponte tra vecchio e nuovo che Niia vuole, tra disordine e compostezza, un mix perfetto di classic jazz e alternative R&B da far invidia alla migliore Sade. Racchiuse in una canzone tutti gli strumenti dell’album: la voce calibrata mai esagerata di Niia, il sassofono protagonista come vuole la scuola di New Orleans, i beat veloci dell’R&B più contemporaneo.

Piano e voce, “I Found The Restaurant” si classifica al primo posto delle tracce più strappalacrime dell’album, seguita a ruota da “Angel Eyes”, celeberrima cover resa nota prima da Sinatra e poi dalla first lady del jazz, Ella Fitzgerald.  Torna l’immagine malinconica del bar semivuoto, “have fun you happy people” canta Niia calata nei panni della protagonista della canzone di Earl Brent, mentre guarda con amarezza le persone godersi la vita, consapevole di un dolore interiore che impedisce a lei di fare lo stesso. “Pianos and Great Danes” ha qualcosa di ipnotico, di affascinante, immediato, che cattura subito.  Forse è l’affetto per la saga di 007 a parlare, ma “Maria in Blue” suona così bene da sottofondo ai titoli di coda. Misteriosa, noir, vellutata come la tipica canzone finale dei film della spia inglese, Niia si concede un momento in grande stile prima di “The Awful Truth”, un lounge jazz a ritmo di piatti e pianoforte che porta con sé ancora quell’aura enigmatica da film noir.

C’è qualcosa di terribilmente umano nel modo in cui Niia torna al jazz, di viscerale, come un bisogno primario di cui non può fare a meno. Il progetto precedente, “Bobby Deerfield” ci aveva abituato a un’artista allo stesso tempo sexy e profonda, dedita a un R&B old school che le apparteneva solo a tratti. Sicuramente uno degli degli album migliori della sua carriera, e uno dei migliori dell’anno sul panorama R&B, ma mancava qualcosa che invece torna a pieno nel nuovo progetto.  V” è Niia che sceglie di guardarsi indietro, di fissare negli occhi la bambina che metteva per la prima volta le dita sul pianoforte per suonare Sarah Vaughan e cantare con lei.  Canta un po’ per tutti i malinconici: per chi ha amato troppo, chi troppo poco, per chi si è perso nei propri sogni, per chi ha trovato la strada ma non l’ha voluta percorrere, oppure chi non sa nemmeno quale sia la via giusta.

Alla fine del disco, quando il pianoforte si chiude e rimane solo il silenzio, resta la sensazione di aver assistito a una parte di vita di Niia, trasparente e sincera dall’inizio alla fine. Il 2025 è stato ed è un grande anno per l’alternative jazz, e “V” non fa eccezione: mai scontato, coeso, commovente e leggero nei momenti giusti.  Sentire Niia fare quello che le viene meglio è un piacere per le orecchie ma anche, e soprattutto, per l’anima.

 

Niia – fucking happy (Official Video)

Niia – V tracklist

  1. fucking happy 03:47
  2. Ronny Cammareri 04:28
  3. Throw My Head Out The Window 04:52
  4. I found the restaurant ft. Spencer Zahn 03:48
  5. with Feeling 00:44
  6. Pianos and Great Danes 03:08
  7. Again with Feeling 05:40
  8. Dice 03:32
  9. Maria in Blue 03:13
  10. The Awful Truth 06:53
  11. Angel Eyes 03:11

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