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Recensione : Zatokrev Bring mirrors to the surface

Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore

Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore, una linea musicale che non tocca mai quella attuale, un altro universo musicale dove i sentimenti e l’orrore dell’abisso dentro e fuori di noi ci sovrasta e non ci molla mai, non c’è Instagram o disco figo, “…Bring mirros to the surface” per Pelagic Records è un disco che sanguina e fa sanguinare.

Il gruppo svizzero non è mai stato interessato a fare musica facile o strettamente osservante a qualche genere, i Zatokrev puntano al bersaglio grosso, suonano girati verso il cosmo e non verso terra, ascoltare un pezzo come “The only voice” per capire, ci sono giri vorticosi di chitarre, l’impianto sonoro è post rock che si fonde nel post metal, l’ampiezza dello spettro sonoro si dilata sempre di più, il cantato scompare per tornare, tutto è magnifico.

I Zatokrev hanno una solidità musicale e una capacità compositiva che hanno pochi gruppi nell’ambito della musica pesante, ci sono momenti di assoluta illuminazione, un qualcosa che ti può cogliere dopo due minuti o dopo cinque minuti di canzone, non c’è un tempo prefissato, non ci sono ritornelli o ganci che ti tengono incollato, qui si crea un’atmosfera che ti avvolge, una droga che entra nel sangue. L’intro di “Unwindig spirits” sembrano i migliori Pink Floyd, arpeggi di chitarra e tastiere eteree, un fluido sonoro che poi diventa acido e pesante, per poi tornare liquido, oltre nove minuti di poesia sonora, una mappa neurale messa in musica, un’esplorazione di un oltre. Tutto il disco è oltre, oltre la moda anche quella alternativa, oltre gli stereotipi, oltre i generi, solo Zatokrev in purezza.

Ci sono momenti del disco che ci riportano e superano i migliori Neurosis, con quell’intensità musicale antica e quella potenza sonora quasi tribale.

Il quartetto di Basilea torna con un capolavoro, un disco organico che ha nell’ascolto totale della sua superficie la sua forza, una sorgente di purezza che sgorga potente, una prova di un livello superiore, uno dei dischi dell’anno e anche oltre. Questo lavoro è un invito a tornare ad ascoltare e a pensare la musica come sentimento ed emozione, come brivido lungo la schiena, al di fuori dei social e della propria zona di comfort.

Zatokrev Bring mirrors to the surface

Zatokrev Bring mirrors to the surface Tracklist

1. Red Storm (ft. Okoi Jones, C.S.R) 09:52
2. Blood (ft. Inezona) 08:48
3. The Only Voice 06:14
4. Unwinding Spirits (ft. Manuel Gagneux) 09:32
5. Faint 03:24
6. Changes (ft. C.S.R) 09:47
7. Pearl Eyes 04:03
8. Deep Dark Turns Green (ft. Christopher Bennett, Zachary Livingston, Aaron Austin) 11:03

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