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Recensione : Sultan Bathery – Fireworx Ep

Sultan Bathery - Fireworx Ep: Il nome rubato ad una cittadina della regione di Kerala (India) e il culo piantato sui sedili di una macchina del tempo ...

Sultan Bathery – Fireworx Ep

Il nome rubato ad una cittadina della regione di Kerala (India) e il culo piantato sui sedili di una macchina del tempo impostata irrimediabilmente sul finire degli anni ’60.

Signore e signori ecco i Sultan Bathery, un trio di scoppiati di origine vicentina col vizio del rock’n’roll, una band impegnata a rinverdire i fasti delle band di Nuggets sporcandone i contorni con un po’ di rumore bianco di scuola Black Lips (lo so, si va sempre a finire lì) e rendendo opaca la vista con un pizzico di psichedelia drogata di ascendenza orientale (indiana, raccontano loro).
Alla traccia di apertura Fireworks spetta il compito di declinare la matrice garage punk della band, con un due minuti di riff nervosi, coretti surf’n’roll e lisergia malata. Alla conclusiva Moonlight l’altro compito, per niente facile ma abbastanza riuscito, di dar vita a contagiose melodie pop immerse nell’acido lisergico. Solo che il pezzo, forse, avrebbe meritato un po’ di più di quei miseri 1 minuto e 45 secondi. I restanti due brani, le centrali Mud e River Raw, scorrono via abbastanza piacevolmente ma non ce la fanno a scrollarsi di dosso una forte sensazione di già sentito che alla fine rende il viaggio un po’ noioso. Propositi per il futuro: liberate le buone idee dalla gabbia delle influenze.

TRACKLIST:
1. Fireworks
2. Mud
3. River Raw
4. Moonlight

LINE-UP:
Boy (chitarra, voce)
Fred (basso)
Madnuts (batteria e percussioni)

Sultan Bathery

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