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Simone Sarasso – Il Paese Che Amo

Terzo volume della trilogia di Simone Sarasso, cominciata con “Confine di Stato” del 2007, proseguita con “Settanta” ed infine compiuta con questo libro. Sarasso in questa trilogia tratta dei peggiori 40 anni di storia italiana, dall'omicidio di Wilma Montesi del 1953 fino al 1994, anche se la cronologia non è strettamente aderente.

Simone Sarasso – Il Paese Che Amo

L’autore sviluppa un proprio universo di personaggi che potrebbero essere riconosciuti come persone reali, ma gli sviluppi narrativi di queste opere non sono rintracciabili nella realtà. Seguendo l’esempio di Ellroy nella sua trilogia su Kennedy, Simone costruisce un universo altamente verosimile e probabile, ma che non è quello che conosciamo noi. Certamente, e purtroppo mi viene da dire, un personaggio come Andrea Sterling è esistito in Italia, e si potrebbero paragonare i personaggi della saga a quelli reali, ma questo non è l’obiettivo dell’autore. Lo scopo di Sarasso, e potrei venire clamorosamente smentito, è quello di far capire attraverso romanzi narrati e sceneggiati come dei film, i meccanismi nascosti dietro 40 anni di storia tricolore.
L’autore ha studiato a fondo la materia, e vuole portare a galla le congiunture, i piccoli fatti, le storie personali che stanno dietro a questi avvenimenti. In tutti i libri ci sono elementi di noir, di giallo e di storia, ma soprattutto una grande sapienza nel trattare i caratteri umani, tratteggiando nel migliore dei modi possibili le parabole esistenziali dei protagonisti e facendoci capire che la storia l’hanno vinta e scritta i peggiori. In questo terzo ed ultimo libro della trilogia si può osservare la crescita di Sarasso in termini di scrittura, mentre tratteggia le pennellate finali di un grande affresco, fosco e cattivo. L’Italia ivi descritta è la nostra patria, stuprata in più maniere da tanti bruttimbusti, ma sempre per gli stessi motivi, primi fra tutti l’anticomunismo, come è ben testimoniato dall’accendino Zippo del Mago, oggetto che sarà molto importante in qeusta vicenda. Ne Il Paese Che Amo già dal titolo dovreste aver capito dove vuole condurvi l’autore, anche perché l’arco di tempo trattato è molto prossimo ai giorni nostri, anzi è ancora la maggiore influenza di questi nostri miseri tempi. In quest’occasione capirete come tutte le cose che avvengono in Italia non siano affatto un caso, ma c’è sempre un disegno, una ragione occulta, poiché questo paese è il paese della nebbia per eccellenza. Se pensate che questa nostra Italia possa anche aver avuto una seppur remota innocenza leggendo Sarasso vi accorgerete che le cose vanno molto peggio di quanto possiate aver mai creduto. La trilogia è costruita molto bene, praticamente sono tre film, l’ultimo dei quali è sicuramente il più maturo, e dentro al Il Paese Che Amo potete trovare una grande rabbia, una delusione ed un impegno a non scordare chi ha lasciato sull’asfalto la propria vita e i propri sogni, Piazza Fontana, Piazza Della Loggia, Bologna, Ustica…
Sarasso si rivela un grande scrittore storico, come possono dimostrare i suoi romanzi “Invictus. Costantino Imperatore Guerriero” e “Colosseum. Arena Di Sangue”.
Qui il romanzo riprende la sua valenza civile, di scrittura come responsabilità e memoria, per far sì che in Italia ci siano meno smemorati, in un paese dove dimenticare è il primo valore.
Lettura altamente consigliata, la trilogia crea dipendenza ma sono tre acquisti di cui non vi pentirete, preparando però il fegato al nervoso. Consiglio caldamente anche dell’autore la graphic novel “United We Stand” che traccia un possibile tragico futuro per l’Italia.
Sarasso inquieta e fa ricordare, affermandosi come uno dei migliori scrittori italiani apparsi negli ultimi anni.

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