Holy Esque – Submission
Holy Esque sono ottimi cuochi. Sanno trasformare una serie di ingredienti un po datati e pretenziosi in un promettente e potente EP di post punk alla moda.
Holy Esque sono ottimi cuochi. Sanno trasformare una serie di ingredienti un po datati e pretenziosi in un promettente e potente EP di post punk alla moda.
Quindici minuti di musica sono pochi, ma i tre brani si fanno apprezzare per l’ottima produzione, qualche buon inserto sinfonico ed un mood convincente.
Il motivo per cui abbiamo tanto amato i gloriosi anni novanta e parte dei duemila dell’indie italiano lo troviamo in questo magnifico disco.
Deadhead Syndicate dimostra come il vecchio thrash abbia ancora molte frecce nel proprio arco
I John-Pauls sono l’equivalente musicale di un gustoso antipasto gastronomico presentato su un piatto già sporco e in porzioni minime. Un modo di risvegliare l’appetito, una promessa di abbuffata, un colpo di fortuna o un’occasione sprecata ?
Kuoltuu Kaikin Kohetah è un primo passo positivo e del tutto nella media ma, ovviamente, per riuscire ad emergere dalle più profonde lande ex sovietiche ci vuole un ulteriore e deciso salto di qualità.
The king is back from hell.
Nuovo ep per i turchi Thrashfire, freschi di firma con la Xtreem music, che propongono una versione violenta e speed del thrash.
La commistione dei generi è qui sintetizzata molto bene, senza confini e senza generare quella confusione che a volte deriva dal mettere troppi elementi in un sol calderone.
Il nuovo lavoro continua la tradizione musicale del gruppo statunitense, ottimo esempio di US metal old school amalgamato a sonorità classic doom, epico, fiero e declamatorio
Più che un film una Mandrakata!
Ecco a voi ancora un po’ di buon garage tricolore, ma non dallo stivale, bisogna alzare la testa e guardare oltre le alpi: The Madcaps.
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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