I Mourning Dawn sono una band francese attiva da oltre vent’anni nata sulla spinta di Laurent Chaulet, musicista coinvolto a suo tempo anche con i Funeralium e autore, nel 2017, di una sola ma interessante uscita del suo progetto solista funeral doom denominato Wastes. La base musicale offerta in The Foam of Despair, sesto full length di una discografia dal livello medio alquanto elevato, è di matrice chiaramente doom ma viene intersecata da un’anima black metal e da consistenti screziature industrial.
Il brano d’apertura Tomber du temps riassume al meglio l’offerta dei Mourning Dawn, fornendo all’ascoltatore un robusto appiglio per agganciarsi alle sonorità oblique e spesso non convenzionali proposte da Chaulet (il sax nel brano in questione e l’elettronica della splendida Suzerain ne sono solo un esempio). Ciò nonostante, l’album non si rivela neppure eccessivamente complesso da decrittare, in quanto pervaso da un’idea melodica che non viene mai sacrificata a discapito di una sterile sperimentazione; ecco così che la seconda canzone Blue Pain assume le sembianze di potenziale singolo per il suo incedere trascinante su cui incombe anche la voce dell’immancabile Déhà, che ha peraltro curato il lavoro in fase di registrazione.
La presenza in line-up di Frédéric Patte-Brasseur, chitarrista sia degli Ataraxie che dei già citati Funeralium, non è il solo elemento che collega i Mourning Dawn a queste due band, in quanto i percorsi artistici sono pressoché sovrapponibili a livello temporale, tanto che non è azzardato considerare la creatura di Chaulet il lato più orientato al black del triangolo formato da queste eccellenti realtà della scena francese, tutte accomunate dall’urgenza di comunicare un irrisolto e insostenibile male di vivere.
The Foam of Despair è il primo e convincente macigno sonoro di un 2024 in cui la luce in fondo al tunnel, piuttosto che avvicinarsi, sembra rivelarsi sempre più fioca e ingannevolmente immota.
2024 – Aesthetic Death/Depressive Illusions Records