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Recensione : Sidious – Revealed In Profane Splendour

"Revealed in Profane Splendour" non tradisce minimamente le aspettative, rivelandosi l’ennesima esibizione di talento di un gruppo di musicisti fenomenali quanto eclettici.

Sidious – Revealed In Profane Splendour

Cosa succede quando una band, reduce dalla pubblicazione di uno dei migliori dischi di sempre in ambito death-doom, decide di dar sfogo alle proprie pulsioni più estreme ?

Intanto si avvale di un monicker diverso (cosa che troppo spesso, sbagliando, altri non fanno in occasioni analoghe) per non ingenerare confusione e false aspettative nei fan, per poi seppellirli sotto una gragnuola di colpi a base di un furioso black-death, tanto agli antipodi per ritmiche quanto simile per intensità e qualità compositiva a “Canto III”.
Già perchè la band della quale stiamo parlando sono gli Eye Of Solitude, i quali cambiano pelle e denominazione tramutandosi in Sidious, per regalarci con Revealed in Profane Splendour uno dei migliori dischi dell’anno nel suo genere.
Rispetto al combo dedito alle sonorità funeree, Mark Antoniades (Isfeth) passa al microfono, oltre a mantenere il proprio ruolo di chitarrista, Daniel Neagoe (Khrudd) siede dietro la batteria, mentre restano invece immutati i ruoli di Chris Davies (Baalrath ) al basso e, alla seconda chitarra, di Steffan Gough (Indomitus), già presente nei Sidious nel precedente Ep e neo-entrato negli Eye Of Solitude in sostituzione di Indee Rehal-Sagoo; di fatto resta fuori il solo batterista Adriano Ferraro, che avremo occasione di risentire all’opera nell’Ep “Dear Insanity” di prossima pubblicazione.
Fatto questo doveroso riassunto non resta che parlare di questo Revealed in Profane Splendour che non tradisce minimamente le aspettative, rivelandosi inevitabilmente l’ennesima esibizione di talento di un gruppo di musicisti fenomenali quanto eclettici.
Diciamocela tutta, se questo disco l’avessero pubblicato i Behemoth, tanto per citare un nome al di sopra di ogni sospetto, probabilmente si griderebbe da più parti al capolavoro ma, essendo opera di un nome sconosciuto ai più come quello dei Sidious c’è il concreto rischio che i soliti noti lo bollino come opera derivativa e di maniera, magari dopo averlo ascoltato neppure una volta per intero …
In realtà quest’album, dall’intensità che ne compensa abbondantemente la durata relativamente breve, spazza via gran parte delle band che si muovono abitualmente in questo settore stilistico: se, in tracce come la title-track o Infernal Reign, affiorano i retaggi doom con rallentamenti mortiferi, in altre come Inexorable Revelation, Annihilation ov Abhorrent Crescent ed Obscenity ov Old, il black/death dei nostri assume connotazioni più classiche, con ritmiche asfissianti per quanto mai parossistiche.
I due brani posti all’estremità della tracklist mostrano a loro volta diverse peculiarità, dall’indole sinfonica nella parte iniziale di Sacrilegious Majesty alla struttura in mid tempo della conclusiva O Paragon, Bringer ov Light, letteralmente lacerata nella parte centrale da una repentina accelerazione.
Ciò che conta maggiormente, però, è che in Revealed in Profane Splendour non ci sia un solo passaggio interlocutorio: in ogni momento ci si può beare di pregevoli intarsi chitarristici, di sfuriate fatte di una violenza sempre controllata e di un prestazione vocale sontuosa di Isfeth/Mark, alle prese con un growl degno del suo compare seduto alla batteria, alternato ad uno screaming utilizzato con la giusta parsimonia.
Un disco suonato in maniera esemplare e prodotto perfettamente, per un gruppo al quale la possibile definizione di side project sta decisamente molto stretta; preferisco pensare che, nonostante la line-up comune, Sidious ed Eye Of Solitude siano realmente due band ben distinte, come dimostrato anche dall’uso di nickname in vece dei veri nomi, proprio per segnare una divisione netta tra le due realtà.
Più che fortunata, per il poterli annoverare nel proprio roster, direi soprattutto brava la Kaotoxin Records nel lasciare la massima libertà d’espressione ad un gruppo di musicisti di livello superiore, novelli Re Mida del metal estremo.

Tracklist:
1. Sacrilegious Majesty
2. Inexorable Revelation
3. Reveled in Profane Splendour
4. Annihilation ov Abhorrent Crescent
5. Obscenity ov Old
6. Infernal Reign
7. O Paragon, Bringer ov Light

Line-up:

Baalrath – Bass
Indomitus – Guitars
Isfeth – Guitars, Vocals
Khrudd – Drums

SIDIOUS – Facebook

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