Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : White Lung – Sorry

White Lung - Sorry: Provate ad immaginarvi una band di hardcore punk old school (che so Black Flag, Minor Threat, DOA, 'ste cosine qui) capi...

White Lung – Sorry

Provate ad immaginarvi una band di hardcore punk old school (che so Black Flag, Minor Threat, DOA, ‘ste cosine qui) capitanata da una tipa impazzita e disperata che riporta alla mente le gesta vocali delle riot grrrl di inizio anni 90 (Courtney Love, Donita Sparks, Kat Bjelland).
Ecco: immaginatevi una band di tal fatta che vi spara con un energia incredibile, una velocità disarmante, una rabbia genuinamente DIY un disco di 10 pezzi in venti minuti scarsi.

Chiaro il concetto? Be’, questo è un po’ il riassunto di Sorry, secondo album del quartetto canadese capitanato dalla vulcanica Mish Way, un capolavoro di furia, energia e melodia in grado di proiettare la band nell’olimpo delle band hardcore punk più credibili del nuovo millennio.
Sorry è un energico pugno in faccia suonato e cantato con una passione debordante e una padronanza di mezzi fuori dal comune. Un disco fottutamente straordinario (dentro e fuori), urgente e pericoloso come si deve ad ogni disco hardcore che si rispetti.
Uno di quegli album che non le manda a dire, aggredendo l’ascoltatore con dieci traccie incredibili che si fanno notare per un mix praticamente perfetto di melodie azzeccatissime, riff di chitarra taglienti, virtuosi e originali, una voce femminile bellissima, sempre al limite tra rabbia e melodia, e una sezione ritmica che lancia il tutto a velocità assurde verso i binari di un hardcore punk vecchio stampo e senza compromessi.
Le stupende bordate hardcore punk di Take The Mirror e St.Dad, la ferocia quasi metalcore di Thick Lip, la melodia e i cori di Bag, l’epicità hardcore-grunge di Bunny, i chitarrismi funambolici di Glue e il capolavoro The Bad Way sono tutti tasselli di un perfetto hardcore punk chitarristico da togliere il fiato. Datemene dieci all’anno di album così e tolgo il disturbo.

Tracklist:
1. Take The Mirror
2. St. Dad
3. Thick Lip
4. Bag
5. Bunny
6. I Rot
7. Glue
8. Those Girls
9. The Bad Way
10. Deadbeat

Line-up:
Mish Way – voce
Anne-Marie Vassiliou – batteria
Grady Mackintosh – basso
Kenneth William – chitarra

White Lung
Bandcamp
Deranged Records

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Emma Tricca - Aspirin Sun_cover

Emma Tricca – Aspirin Sun

Emma Tricca – Aspirin Sun : «Aspirin Sun» è un disco mattutino: di folk psichedelico mattutino, forse un po’ insonne. È folk cinematografico, se mi passate il termine, ideale colonna sonora di un vecchio film

Deerhoof - Miracle-Level_cover

Deerhoof – Miracle-Level

Tolti i testi, di cui la maggior parte di noi non capirà un acca, la musica è quella dei Deerhoof che abbiamo imparato ad amare, appena appena più pop e diretta di quella fuoriuscita dalle prove precedenti, ma sempre piacevolmente unica e bislacca.

Pamplemousse - Think of It_cover

Pamplemousse – Think of It

Think of It è un disco noise rock in bianco e nero, analogico fin dalla coperta, costruito su fondamenta di accordi in minore, riff fuzzosi che si avvolgono e si svolgono in continuazione come quelli di chi sapete voi, accompagnati da un battito preciso e minimale, che dà un solido contributo a sostenere l’architettura e dare groove alla materia.

Tropical Fuck Storm - Submersive Behaviour_cover

Tropical Fuck Storm – Submersive Behaviour

È qui e richiede attenzione, perché i Tropical Fuck Storm hanno dimostrato più volte di saper far bene, di saper maneggiare il rock (alternativo, indie, noise, quello che volete) meglio di tanti altri – ma direi di quasi tutti.