Tribes – Baby

Tribes - Baby: Descritti dai Mystery Jets come il futuro del rock'n'roll e reduci da una lunga lista di date, tour, premi e riconoscime...

Tribes – Baby

Descritti dai Mystery Jets come il futuro del rock’n’roll e reduci da una lunga lista di date, tour, premi e riconoscimenti vari della stampa cartacea e multimediale, è difficile non restare catturati dalla curiosità per il debutto dei londinesi Tribes, che arrivano all’esordio sulla lunga distanza dopo due EP.

In questo caso sarebbe ridondante acclamarli come ‘i nuovi…’, parlare di hype, delle varie influenze musicali e somiglianze, delle eventuali sonorità trite e già sentite o se ci potrà essere un futuro per il gruppo. Con sonorità dirette e spensierate a base di cori, una batteria sempre presente e chitarre vagamente vintage le premesse iniziali sembrerebbero buone ma, fin dal primo ascolto, è chiaro che il disco non riesce minimamente a rispettare le aspettative createsi intorno.

Finché il gruppo si muove all’interno della zona singolo, il disco funziona e anche abbastanza bene, soprattutto nel trittico di rappresentanza (già presente negli EP precedenti) composto da “We Were Children”, urlato pentimento delle bravate d’infanzia, “When My Day Comes”, dichiarazione d’intenti dalle forti influenze Libertines, e “Sappho”, punto più alto del lotto, dall’irresistibile ritornello sussurrato. A queste si potrebbe aggiungere anche il prologo “Whenever”, non propriamente definibile un singolo ma più vivace e orecchiabile rispetto agli altri pezzi presenti in scaletta. Le tracce più tranquille e malinconiche risultano invece goffe e, in alcuni casi, disastrose (soprattutto “Half Way Home” e “Himalaya”) mostrando chiaramente la loro funzione di ‘riempitivo’. Si salvano tirate per i capelli “Nightdriving”, lento e nostalgico lamento notturno, e “Corner Of An English Field”, che sembra arrivare direttamente da un disco di inizio decennio ma tutto sommato piacevole.

Pare proprio che questa volta i Mystery Jets ci abbiano visto male: al di là di qualche traccia interessante, il lavoro risulta povero di contenuti e basato su un sound piuttosto monotono e non ancora maturo. Una bocciatura sonora per un esordio che, se avesse qualche pezzo migliore in più, potrebbe raggiungere una dignitosa sufficienza.

1. Whenever
2. We Were Children
3. Corner Of An English Field
4. Half Way Home
5. Sappho
6. Himalaya
7. Nightdriving
8. When My Day Comes
9. Walking In The Street
10. Alone Or With Friends
11. Bad Apple

Voto: 5 e mezzo

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