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Recensione : American Heritage – Prolapse

American Heritage - Prolapse: Prolapse (prolasso) non è proprio una gran bella parola, ma in questo caso la prendiamo con positività dato che stiamo p...

American Heritage – Prolapse

Prolapse (prolasso) non è proprio una gran bella parola, ma in questo caso la prendiamo con positività dato che stiamo parlando del quarto full lenght degli American Heritage. Dopo alcune vicissitudini di formazione, a distanza di 3 anni dal precedente Sedentary, ritornano a cavalcare la scena, anche se l’uscita dal gruppo di Adamn Norden qualche giorno dopo la pubblicazione del disco fa di Prolapse, probabilmente, l’ultimo lavoro della band americana. Speriamo di no.
Non che la loro carriera sia una delle più prolifiche: dal 1999 solo 4 album, qualche EP e Split, uno dei quali con i Mastodon ai quali vengono avvicinati per similitudini sonore.
A differenza dei colleghi però, hanno sempre voluto rimanere nell’underground, mantenendo anche con questa ultima fatica una certa ruvidità, un suono sporco, difficile, estremamente tecnico, senza avere la benché minima deriva commerciale.
Le prime sei canzoni non ti permettono di respirare, non si riesce a prendere fiato. Come con le costole rotte il respiro e spezzato, ogni schitarrata, ogni rullata è come un pugno all’addome. Non c’è esitazione. E tutto è eseguito con estrema precisione e velocità.
In effetti, pur rimanendo su distorsioni noise rock, l’album è un frullato schizofrenico di diversi generi musicali: sludge, mathcore, thrash, progressive metal, con un attitudine hardcore di fondo, dalla quala si eleva Mask Of Lies.
Ma Eastward Cast The Entrails, Constant And Consuming Fear Of Death And Dying e Blackbird non sono da meno, un esperienza che è difficile da tradurre in testo.
Le tre ultime tracce sono cover di Descendents (Hürtin’ Crüe), Black Flag (Thirsty And Miserable ) e Girls Against Boys (Bulletproof Cupid), che potranno far storcere il naso ai fondamentalisti che penseranno inserite per riempire minuti, ma che hanno invece il piacere di vedere come il quartetto di Chicago rivisita, insudicia, rende ancora più “sludge”, canzoni che già di partenza si presentavano ruvide.

Tracklist :

1. Eastward Cast The Entrails
2. Anxious Bedwetter
3. Obliviocrity
4. Constant And Consuming Fear Of Death And Dying
5. Mask Of Lies
6. Blackbird
7. Hürtin’ Crüe [Descendents Cover]
8. Thirsty And Miserable [Black Flag Cover]
9. Bulletproof Cupid [Girls Against Boys Cover]

Line-up :
Mike Duffy: batteria
Adamn Norden: Voce, chitarra
Scott Shellhamer: chitarra
Erik Bocek: Basso

https://www.facebook.com/americanheritageband

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