iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Officina Briganti – Officina Briganti Ep

Scrivere di One Man Band per me più che un ossessione è diventata una vera e propria Invasione Monobanda.

Questa volta è il turno di Officina Briganti da Perugia che ci presenta il suo EP; cinque tracce in lingua italiana che lasciano il segno. A livello di ritmica si parla di una bass-drum che ti martella il cervello, una slide guitar che ti inchioda le orecchie, e un hi-hat con cimbali che rende il tutto più lieve come una pasta condita con bulloni e rondelle.
Uno di quelli che suona talmente alto che quando l’ho visto live hanno chiamato la polizia.
A livello di testi e voce Officina Briganti invece mi ricorda il primo Bugo quello “Dal lo-fai al Cisei” irriverente, goliardico, tossico fino al midollo; basta ascoltare Alito Cattivo e La Manifestazione per intuire che il nostro non ha timori riverenziali.
Questo EP è un prodotto della working class; sarà che io mi sudo lo stipendio tutti i santi giorni, sarà che il futuro sembra sempre più nero, ma Officina Briganti lo voterei subito alle prossime amministrative.

Tracklist:
1.Hwuh!
2.Alito Cattivo
3.La Gnorante
4.La Manifestazione
5.Puliti Puliti

OFFICINA BRIGANTI – Facebook

INVASIONE MONOBANDA – Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

CANALE TELEGRAM

RIMANI IN CONTATTO

GRUPPO WHATSUP

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Fuzztones – Buried treasure

Si respira aria di grande festa alla corte del re indiscusso del Sixties garage rock revival, Rudi Protrudi. Da un paio di anni a questa

KMFDM – Hau Rock 2025

I KMFDM raramente sbagliano un disco, fanno musica rumorosa mettendo il dito nella piaga della nostra società, e questo disco remixato suona ancora meglio dell’originale, cosa volere di più?

Flaming Sideburns – Rocket science

Solchi che puzzano di ormoni impazziti, alcool, intemperanze adolescenziali, sudore e divertimento. E’ la considerazione definitiva che si può trarre dopo l’ascolto di “Rocket science