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Recensioni

Pop. 1280 – Imps Of Perversion

I Pop. 1280 sono tornati, portandosi dietro tutto il furore del mondo. Il nichilismo, la rabbia, la spazzatura e le cloache della Grande Mela (marcia), il rumore assordante dei bassifondi e la depravazione della razza umana.

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Disappears – Era

“Pre Language”, l’anno scorso, era stata una piacevole sorpresa, che quasi ci eravamo emozionati. Il minimalismo spinto dei primi lavori, sporcato questa volta di rumore bianco ed elettricità, ci pareva rappresentare il bandolo della matassa del suono altrimenti freddo, noioso e ripetitivo, dei Disappears. Pete Shelley ci pareva LA soluzione alla ritmica dei brani, e una garanzia sulla qualità del prodotto.

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Bazooka – Bazooka

Il mio primo incontro con i Bazooka avvenne dal vivo, circa due anni fa ad Atene, in occasione di un concerto di supporto agli Acid Baby Jesus al mitico Katarameno Syndromo. Fu un grande concerto, e la loro una grande performance, alimentata dalla potenza d’urto delle due batterie e resa grande da un repertorio a dir poco formidabile, fatto di energico e durissimo garage punk, noise e lucida follia rock’n’roll.

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The Hussy – Way With Words Ep

Gli Hussy, per chi ancora non avesse avuto il piacere, sono un duo di Madison che suona un garage rock/punk di ottima fattura, imbevuto di melassa pop, e con un’anima trash che sfuria da ogni singola nota. Una roba grandiosa, praticamente, sia sulla carta che nelle casse.

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Scout Niblett – It’s Up To Emma

Lo confesso: prima che la Drag City ci inviasse questo promo, non avevo la più pallida idea di chi fosse Scout Niblett. Ora, dopo aver ascoltato questo It’s Up To Emma, ed aver dato una (doverosa)ripassata ai dischi precedenti (ben 6, dal 2001 ad oggi), posso dire di aver fatto una piacevole scoperta. La Niblett (vero nome Emma Louise), figlia d’Albione, è un incrocio interessante tra la PJ Harvey più minimalista (quella di Uh Huh Her, anno di grazia 2004) e il dolce tocco pop di Cat Power. Una roba non da poco, per la quale non di rado si è scomodato sua maestà “il registratore” Steve Albini.

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Sic Alps – She’s On Top Ep

Forti dei consensi ottenuti con il precedente omonimo dell’anno scorso, nel quale avevamo potuto ascoltare dei Sic Alps degnamente ripuliti dare sfogo ad una sfrenata voglia di psichedelia pop, in un contesto musicale dove la bassa fedeltà, le chitarre taglienti e le folli sperimentazioni lasciavano il passo alla melodia e all’accortezza degli arrangiamenti, i Nostri ci riprovano ancora.

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Maston – Shadows

Se le compagne di etichetta Limiñanas portavano in dote al loro garage-psych una certa dose di immaginario cinematografico, l’esordio sulla lunga distanza del giovane polistrumentista Maston ne è pieno fino ad esplodere.

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Golden Void – Rise To The Out Of Reach

La sbornia heavy-prog dell’album d’esordio non è ancora passata, che i Golden Void tornano a riempirci il bicchiere in occasione del Record Store Day (che è passato da un pezzo, ma a noi i dischi interessano tutto l’anno) con il loro buon vino d’annata, frutto dell’amore smodato per la psichedelia space degli Hawkwind e dell’heavy-prog made in England.

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Thee Oops – Happy Charlie Ep

Ché a volte un po’ di hardcore duro e puro ci vuole. Lava le ferite, scruta le interiora alla ricerca della rabbia repressa e la sputa fuori, con irriverenza e furore. Scuote dal torpore e rimette in movimento.

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Jacco Gardner – Cabinet Of Curiosities

Proprio io, che qualsiasi cosa mi si presenti con l’aggettivo barocco la vomito prima di ingurgitarla. Che, a volte, riesco a trovare stucchevoli persino i Beach Boys. Che la perfezione formale proprio non mi garba, preferendole di gran lunga il gracchiare acido e rumoroso delle chitarre. Ecco, insomma, io. Io che provo a recensire questo disco qui. E mi garba pure.

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The Infoiatis – Deep Jungle Safari

Gli Infoiatis sono una band garage surf strumentale nata a Bologna nel 2008 dall’incontro del chitarrista Paolo Ballone (ex The Faraons e Earl & The Losers) con il batterista Maurizio Ficca.

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