Qui si gioca con le parole ma il gioco, in questo caso, è una cosa seria.
“Una città perfetta” lo si può enumerare tra quei romanzi che assurgono a documento generazionale oltre che come racconto sulla giovinezza, sulla traumatica e fantastica scoperta degli ideali, sulla ricerca di un’identità.
Libro assolutamente da leggere perché si tratta di una lezione di scrittura e storia contemporanea spesso relegata, almeno in Italia, ai bordi.
Vergnani possiede la caratteristica insolita e certamente apprezzabile di riuscire a scrivere mescolando in maniera eccellente humor sferzante, atmosfere horror, e una buona action ricca di particolari e sfumature colte e precisazioni interessantissime.
Leggetevi “Finzione infinita” e scoprite un po’ di voi e di quel marcio in Danimarca insito nei tg, le pubblicità, le guerre, i demenziali programmi televisivi, insito nell’animo dell’uomo sopraffatto da sé stesso.
Ora vogliamo vedere Parlato mostrarci la sua notevole capacità narrativa con un romanzo di più ampio respiro, noi lo aspettiamo, con un un altro Stefano o clone/sosia dell’autore deputato a svelarci gli scenari controversi di un vivere asmatico del vivere contemporaneo.
Spegnete i monitor e godetevi le pagine di questo romanzo, in qualunque mondo o dimensione voi siate.
Un romanzo che non ha nulla da invidiare a thriller di autori internazionali, per struttura, suspense, ritmo narrativo, colpi di scena.
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora