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Recensione : Ego Depths – Oligoria Blodd

Terzo album e terza discesa in abissi dove non si vede la luce.

One man band dal Quebec (ma di origini ucraine), del resto il territorio francofono canadese è zona assai interessante quando si parla di metal non convenzionale, con il suo terzo album e terza discesa in abissi dove non si vede la luce.

La cosa più interessante in Ego Depths è il tentativo di coniugare doom e black metal con intarsi di dark ambient, generi simpateticamente affini ma difficilmente amalgamabili.
Invece qui l’operazione riesce perfettamente: il tempo si dilata imputridendo, marciscono le cose intorno a noi, calano ragnatele di aracnidi fantasmi, la vita è semplicemente assente.
Ego Depths riesce a creare una dimensione di puro dolore e malvagità, anche attraverso la lunga durata delle canzoni, che superano tutte i dieci minuti a parte la prima.
Il disco non è per tutti, ma solo per chi sente determinati sentimenti e per chi vuole scavarsi dentro.
Splendido underground, con queste nascite di rami già morti, di epiche canzoni di morte e dolore, che sublimano il nostro sentire, che cresce se diventa comune.
Non è musica per tutti, e non la vuole essere, anche se il disco digitale è in download gratuito.

Tracklist:
1. The Abyss
2. Prowling Through The Corridors Of Being
3. Ergosphere
4. Endosphere
5. Exosphere

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