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Recensione : Albireon Zeresh – No Longer Mourn For Me

Albireon \ Zeresh - No Longer Mourn For Me - Disco diviso a metà per due entità musicali molto diverse fra loro e diversissime dalle altre. Il collettivo Toten Schwan, che compone da molto tempo una parabola musicale assolutamente fuori dal comune, ci propone un disco di rara bellezzza

Albireon \ Zeresh - No Longer Mourn For Me

Albireon Zeresh – No Longer Mourn For Me

Albireon \ Zeresh – No Longer Mourn For Me

Disco diviso a metà per due entità musicali molto diverse fra loro e diversissime dalle altre.

Il collettivo Toten Schwan, che compone da molto tempo una parabola musicale assolutamente fuori dal comune, ci propone un disco di rara bellezza, firmato dagli italiani Albireon e dalla cantante israeliana Zeresh. SI comincia con quattro tracce del gruppo italiano, forse l’unico collettivo che riesca a parlare della condizione umana senza scadere nell’ovvio o nel brutto.

Il loro neofolk è dolce e tremendo, mortale e salvifico, rappresenta i contrasti e i compromessi delle nostre vite, che non sono mai bianche o nere, ma grigie sfumature perse nella nebbia. La voce di Davide Borghi racconta di cose antiche e di sentimenti delicati anche quando sono totalizzanti. di sangue e sofferenza, di gioia e di tutto quello che viviamo, noi e le nostre cellule, perché gli Albireon fanno musica sia per l’anima che per il corpo. La stessa Zeresh canta in due tracce. e con lei il gruppo raggiunge molto bene strade diverse e molto interessanti. Intensi, dolci e mortalemente belli, questi sono gli Albireon, forse il miglior gruppo neofolk italiano.

Le altre tracce sono a firma Zeresh, con collaborazioni esterne davvero notevoli, tra le quali quelle dello stesso Borghi e di Pablo C. Ursusson dei Sangre de Muerdago, un altro universo neofolk tutto da scoprire. Zeresh è come se fosse una sacerdotessa del femmineo, una Lilith che narra con la sua bellissima voce cosa vede in una dimensione diversa dalla nostra.

Il duetto con Borghi in AIr From Afar ci mostra un possibile nuovo gruppo davvero notevole, con un sentire assai alto. Zeresh, al secolo Tamar Singer è una cantante che va ben oltre la musica, officia riti con la sua voce che è sacra, o almeno lo sarebbe stata in altre epoche, e propone una musica neofolk molto ansiogena, quasi come una lenta visione onnicomprensiva dell’inferno, o meglio delle nsotre vite attuali.

Un disco molto bello, romantico nel senso ottocentesco del termine, un racconto eterno fatto di luci e ombre, disegnato magnificamente.

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