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Recensione : Pat Pend – Da Ussu Cussaville Volume 1

C'è un'abitudine sulla nostra e-zine che io da sempre trovo riprovevole ed è quella di assegnare, ad ogni disco recensito, un voto che vada da 1 a 10. E' una cosa che mi ha sempre messo in seria difficoltà ma visto che tale abitudine è stata ancora recentemente suffragata dal voto pressoché unanime di tutti i collaboratori io, come fece Garibaldi in quel di Teano, non posso che dire: obbedisco!

Pat Pend – Da Ussu Cussaville Volume 1

Tale introduzione mi aiuta però in questo caso specifico poiché, in alcune occasioni, appena ricevo il supporto di cui parlare, mi basta vederlo e leggerne le note per fa si che il mio giudizio sia già abbondantemente sopra la sufficienza.
Ma andiamo con ordine e vediamo i motivi che mi portano a giudicare questo disco ancor prima di metterlo sul piatto: 1) è un 7” ed io adoro i 7”, 2) Pat Pend è una one-man band ed io stravedo per questi strani ma fascinosi individui, 3) la busta interna ospita un fumetto davvero molto interessante, 4) dopo il nome dell’autore compare un fantasmagorico quanto programmatico e primitivo! frenetico!! selvatico!!! cinga cinga.
Vi bastano questi quattro motivi per riservare al nostro eroe l’attenzione che merita?
Se ciò non vi basta, e proprio non vi capisco, aggiungerò cosa troverete nel benaugurato caso vi imbattiate in questo semplice ma dannatamente coinvolgente dischetto.
Si comincia con Badman Billy che è un brano che si piazza in un oscuro territorio che sta fra Tav Falco ed il primo Adriano Celentano (!?!), lo segue il blues ignorante (esattamente come deve essere suonato) di Fermati un attimo, una canzone per la quale Robert Johnson avrebbe dato di matto, o forse avrebbe citato per danni l’autore, molto dipende dalla dose di whisky bootlegato ingerito prima dell’ascolto (e poi chi può dirlo il buon Robert è morto un sacco di anni fa).
Si gira lato e via che si ascolta lo scatenato rockabilly di La Mia Ragazza nel quale il nostro accenna all’abbandono da parte dell’amata, ma benedetto ragazzo è ovvio che il tuo amore non sia corrisposto se volevi essere ben accompagnato dovevi suonare in una band cool tipo Verdena, non fare il cencioso one man band, seguono a ruota i ritmi serrati di Troppo Pazza che va troppo veloce e lascia solo troppo presto l’ascoltatore, solo e con una voglia pazza di ricominciare con l’ascolto.
Per tutti coloro che, come il sottoscritto, vivono di emozioni e suoni semplici ma pieni di vita e con un cuore che fa provincia, un disco con i contro-cazzi; per tutti gli altri ci sono pur sempre gli Almamegretta o i Marta Sui Tubi.

Tracklist:
1. Badman Billy
2. Fermati un Attimo
3. La Mia Ragazza
4. Troppo Pazza

PAT PEND – pagina Facebook

MySpace

p.s.a.produzioni

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