Live acustico registrato a Londra per la cantautrice americana Hannah Aldridge, figlia dell’Alabama e della musica country.
Hannah ha attraversato varie fasi nella sua carriera, dal successo ai problemi con abusi di sostanze, e anche la difficoltà di vivere in uno degli stati americani più religiosi. Ma tutto ciò possono essere validi motivi per fare musica in maniera migliore e più sentita, come testimonia questo disco acustico dal vivo.
Può essere un musicista più nudo che davanti al pubblico solo con la sua chitarra e poco altro ? Ascoltando questo disco pare che questa sia la condizione naturale di Hannah, d è quella nella quale crea le sue canzoni, parlando di ciò che la spaventa e di ciò che la incuriosisce.
La Aldridge adotta la tecnica di comporre come se dovesse musicare un film, parlando di una scena o come se fosse un disegno. Il riflesso di quanto sopra si riverbera in un disco bellissimo, dolce, malinconico e cattivo al tempo stesso che è in piccolo ciò che è l’America in grande, una contraddizione in termini ma anche qualcosa di vivo e sanguigno.
La voce di Hannah è pressoché perfetta, come le sue canzoni che hanno un forte sapore gotico ed anche degli elementi horror molto marcati. Paludi interiori ed esteriori, cantate con una voce di una dolcezza e di una potenza molto grande.
Figlia d’arte, suo padre è Walt Aldridge leggendario compositore e paroliere della scena di Nashville ; la carriera di Hannah non è mai stata lineare, e con questo disco c’è tutta la volontà di tornare alle origini, alle forti radici della sua musica americana e gotica.
Qui c’è tutta Hannah, tutta la sua bravura e bellezza, ma anche la sua inquietudine e la sensazione di non essere mai al sicuro.
Una bellissima puntata nella musica americana meno nota alle nostre latitudini, e l’occasione di farlo con un disco carnale e magico.
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