Prima che qualcuno o qualcosa facesse dell’emo(core) una burletta, esistono finanche film hard con protagoniste “emo”, il genere di per sé era molto più che rispettabile.
C’è stata una grandissima scuola che – partendo dai Fugazi e dai Rites of Spring, passando per i Sense Field e i Texas Is The Reason – ha generato una serie di splendidi successori, anche in Italia. Ora che questa moda, più che altro estetica, sta segnando finalmente il passo, possiamo tornare a parlare soltanto di musica. E parlando di musica sono qui a raccontarvi- non per la prima volta – degli spezzini Barbara Still che questo genere (mi si perdoni il termine) lo suonano e pure molto bene.
Le loro nuove canzoni confermano la caratura di una formazione che, sia pur adottando stilemi già collaudati, dimostra una propria solida personalità.
Ma scendiamo nei particolari andando a sentirne i pezzi: si comincia con la sottile malinconia di Mario per poi passare al brillante andamento post punk di Aspettare; in Anche Oggi il sound si fa più corposo e ritmato mentre in Fine Marzo si aprono inattesi squarci pop intervallati da spazi di pura enfasi, con tanto di voce parlata.
Quest’ ultimo pezzo è la dimostrazione tangibile dell’ ecletticità della band. Ci aggiungo che adoro la voce sghemba del cantante e che i testi, solo apparentemente semplici, sono invece assai interessanti.
I Barbara Still annunciano l’autunno in maniera agrodolce, traghettandoci verso giornate sempre più brevi con la loro soave pregnanza.