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Recensione : Unredeemed – Amygdala

Un bel metal rabbioso e suonato da musicisti di provata e rumorosa esperienza.

Tanto ma tanto bel metal rabbioso e con musicisti di provata esperienza rumorosa.

Appena comincia il disco la botta arriva in tutta la sua durezza, e per la sua intera durata non ci abbandona mai una bella dose di violenza musicale.
I due fondatori del gruppo, Emilio Cornaglia e Roberto Giuliano (ex Deformachine) alla chitarra, vengono accompagnati qui da Glenn Strange (Death SS) al basso, Federico Pennazzato (Secret Sphere) alla batteria e Giovanni Matteo Gliozzo alla voce.
Come detto sopra il disco spacca come pochi, il metal degli Unredeemed si avvicina ora ai Pantera, ora alle cose più moderne in circolazione, con un groove davvero clamoroso.
L’abum parla delle nostre paure più nascoste, partendo appunto dall’amigdala, che sono due lobi che fanno parte del sistema limbico sopra il tronco cerebrale, ed è il fulcro delle interconnessioni che attivano il sistema nervoso centrale; praticamente è responsabile, per quel poco che ne sappiamo del nostro cervello, delle emozioni, passate e presenti, dell’olfatto.
Insomma, una cosa molto importante che forse nemmeno sappiamo di avere.
Proprio sull’amigdala agisce questo disco, dandoci grosse e forti emozioni, pur senza essere e nemmeno anelando all’avanguardia, ma tentando di coniugare potenza e melodia, riuscendovi anche grazie alla grossa esperienza dei suoi componenti.
Non bisogna andare lontano per ascoltare un ottimo disco di metal e l’Italia, fatevene una ragione, è una gran paese metallico.

Tracklist:
1. Drinking with the Devil
2. Lack of Luck
3. The Art of War
4. The Stone
5. Burning City
6. No Name Maddox
7. New World (DIS)Order
8. Questions
9. Cleaning out my Grave
10. Unredeemed I Am

Line-up:
Glenn Strange – Basso
Federico Pennazzato – Batteria
Emilio Cornaglia – Chitarra
Roberto Giuliano – Chitarra
GMG – Vocals

UNREDEEMED – Facebook

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