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Recensione : Vulvona Thompson & The Cheap Sick – Satan / Baby Suicide

Vulvona Thompson: Un quarto all'affetto un'quarto all'attitudine un quarto al suono l'ultimo quarto se li porta tutti via

Vulvona Thompson & The Cheap Sick – Satan / Baby Suicide

Se fossi un recensore con uno straccio di deontologia professionale dovrei passare questi pezzi ad un altro collaboratore di Inyoureyes il cui giudizio sarebbe senza dubbio più freddo e distaccato.

E’ infatti fin troppo evidente il mio coinvolgimento personale con almeno due terzi della band in questione.

Ma, visto che sono soltanto un vile imbratta fogli (virtuali), e che della deontologia me ne frego allegramente beccatevi queste righe intrise di una parzialità tanto evidente che potrà facilmente sconfinare nella più vile partigianeria; se potete perdonatemi e se non potete – detto con indubbio garbo e posatezza – fottetevi.

Ma passiamo ai pezzi: Satan è un brano veloce e ficcante di garage rock sporcato di punk 77 e con rimandi per nulla celati ai migliori Dead Kennedys. Potete chiedere di meglio? Io penso proprio di no.

Baby Suicide è invece più “lenta” e drammatica tanto da richiamare alla mente gli Stooges.

Le due canzoni sono corredate di altrettanti video “artigianali”, che potete facilmente trovare su youtube, molto ma molto belli nei quali si può cogliere appieno lo spirito che anima la band.

Io queste due canzoni le ascolterei fino allo sfinimento ma, l’ho detto e lo ripeto, sono davvero troppo di parte; vi prego confortatemi dicendomi che non è solo l’affetto a renderle così tremendamente efficaci.

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