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Recensione : A Morning Loss – Mazes

Fare musica guardando al passato con spirito attuale, sembra facile ma non lo è

A Morning Loss – Mazes

Qualche tempo fa leggevo un’intervista molto interessante ad un vate dell’underground italico, perdonatemi non ricordo né il suo nome né il contesto nella quale si trovava, ed al suo interno si trovava un’acuta osservazione che diceva in modo molto più articolato di quello che vi riporterò come non sia vero che in Italia non ci sia cultura musicale ma solo che sia appannaggio di un ristretto numero di persone.

Questa riflessione semplice quanto efficace mi ha indotto a pensare ad una band giovane quanto motivata qual’è questa di cui vado a parlarvi vale a dire i miei fratellini (nipotini) A Morning Loss corregionali dell’estremo ponente.

Combo di giovani che fa musica forte di un retroterra saldissimo che, vuoi grazie ai genitori o alle conoscenze altolocate, gli consente di pescare dal passato riuscendo ugualmente a rendere il tutto incredibilmente fresco ed attuale, i nostri propongono questo mini cd di soli quattro pezzi e della durata inferiore al quarto d’ora che è però più che sufficienti per certificare la bontà della loro proposta. Ma andiamoli a sentire questi brani iniziando da quello che da il titolo all’intera raccolta, una canzone che è “indie” come lo erano i Sebadoh e pop come lo erano gli Smudge ma con un piccolo e distante retrogusto di malinconia (possibile che ce lo senta solo io?), segue a ruota Anthem un pezzo dall’incredibile potenziale commerciale, lo vedrei bene accompagnato da un video nel quale i nostri suonano sorridenti ai bordi di una piscina ma, anziché essere accompagnati dalla solita torma di alternativi finti e palestrati e fighe di legno in bikini, attorniati da un’orda di malati psichiatrici come quelli che si vedono nelle splendide immagini del concerto dei Cramps al Napa Hospital.

Ok mettiamocelo sto punto e interrompiamo questo profluvio di parole e passiamo ai pezzi successivi il primo dei quali Emo ’99 è introdotto da un siparietto telefonico che mi piace pensare sia stato inserito dal gruppo come omaggio a quello che apre la magnifica Hanging On The Telephone dei Nerves, ed è caratterizzato da un suono di chitarra pressoché perfetto che evoca le atmosfere di un’adolescenza che vola via per far posto da una vita tremendamente incerta chiudono il cerchio le sensazioni più rallentate e riflessive di Politician un altro gran pezzo stracolmo di un pathos a tratti fuori controllo.

Bravi davvero questi A Morning Loss, che poi li conosca di persona e li trovi adorabili e che li produca la Party Tonite dell’amicissimo Pio non cambia una virgola sul mio giudizio.

O no?

TRACKLIST
Mazes,
Anthem,
Emo ’99,
Politician

LINE-UP
Marco Puglisi – Guitar, voice
Davidi Dolfini – Drums
Marco Fiscella – Bass

https://amorningloss.bandcamp.com/releases

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