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Recensione : Soulskinner – Crypts Of Ancient Wisdom

“Crypts of Ancient Wisdom” apre un passaggio per accedere al regno dei morti accompagnati dai Soulskinner.

Soulskinner – Crypts Of Ancient Wisdom

Una bellissima copertina di taglio tradizionale, un’intro acustica che prepara al massacro, con una chitarra struggente da cui escono note melanconiche e malate, e poi giù nel più putrido antro dell’inferno, con un growl spaventoso che ci dà il benvenuto in questa ecatombe di anime.

Questo è Crypts Of Ancient Wisdom, ottimo lavoro dei greci Soulskinner, tra death old school e brutal, che farà tornare il sorriso a più di un fan del genere.
Nati dalle ceneri dei Terra Tenebrae, i Soulskinner possono contare sulla collaborazione di vecchi marpioni della scena greca, infatti tra le fila della band troviamo Bill Zobolas (ex Rotting Christ e Thou Art Lord tra le altre) Kostas Savvidis (ex Nightfall) alle pelli, Gothmog con il suo growl cavernoso e malatissimo, prestato anche a Thou Art Lord e Mortify, per finire con Spyros T. alla chitarra (con un passato in Obsecration e Wolfcry).
Insieme dall’ormai lontano duemila, la band è al terzo full-length, un massacrante lavoro nel quale l’esperienza e la bravura dei musicisti coinvolti vengono messe al sevizio di un album affascinante, senza compromessi, un death che passa da atmosfere brutal ad enormi rallentamenti al limite del doom, una valanga di riff macabri, malati, una discesa negli inferi senza nessuna speranza di tornare, il tutto ottimamente elaborato da una band che, senza strafare, impartisce una lezione di genere.
Le origini mediterranee si sentono in qualche assolo e, parlando di metal estremo, la band sprizza maturità in ogni passaggio, ogni nota che fuoriesce dalle casse è esattamente dove dovrebbe stare, facendo in modo che l’atmosfera orrorifica del disco non scenda mai dal livello altissimo che il gruppo tiene per tutto l’album.
Brani grandiosi come The Price Of War, le due parti di Deadland, lo spettacolare e monolitico riff di Death At Last, aprono un passaggio per il regno dei morti, e il perdersi in questo mondo parallelo equivale ad impazzire: i Soulskinner si impossessano delle ormai poche riserve di ragione rimaste e le martirizzano con la conclusiva e superba Why Shrink From Death, un capolavoro con l’inizio preso in prestito dai nostrani Goblin per tornare poi su territori metallici, sempre tormentati da un giro di piano da brividi.
I Soulskinner con quest’album si sono superati, regalando un’opera oltremodo riuscita e consigliata agli appassionati del genere, i quali avranno di che gioire.

Tracklist:
1. Intro
2. The Captive Trojan Maiden
3. Life a Bane
4. The Price of War
5. Our Greatest Curse
6. The Furies’ Hymn
7. Deadland pt.1
8. Deadland pt.2
9. Thou Shalt Die
10. Death at Last
11. Why Shrink from Death
12. Outro

Line-up:
Bill Zobolas – Guitars
Gothmog – Vocals
Kostas Savvidis – Drums
Spiros T. – Guitars

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