iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Ventures, È Morto Don Wilson

Ventures, È Morto Don Wilson

Ci ha lasciati, a 88 anni e per cause naturali, anche Don Wilson, chitarrista e membro fondatore della leggendaria surf band strumentale americana The Ventures. Sia il figlio del musicista, Tim Wilson, sia i profili social del complesso hanno dato l’annuncio della scomparsa.

Originari di Tacoma (Washington) i Ventures sono stati un gruppo precursore che ha apportato un contributo fondamentale, dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, alla forgiatura dello stile e della forma-canzone rock standard, incidendo brani diventati classici di ogni tempo, come “Pipeline“, “Wipe out“, il celeberrimo tema della serie televisiva “Hawaii Five-O” e la cover di Johnny Smith “Walk, Don’t Run“. Wilson e i Ventures hanno  influenzato il sound di mostri sacri come Beatles (in particolare George Harrison) Beach Boys (Carl Wilson) Jimmy Page e i Kinks (fratelli Davies) tra gli altri.

Della line up classica dei Ventures, Don Wilson era l’ultimo a essere rimasto in vita fino a qualche giorno fa, mentre i suoi compagni di avventura dell’epoca erano già deceduti in anni diversi (il bassista/cofondatore Bob Bogle nel 2009, il chitarrista Nokie Edwards nel 2018 e il batterista Mel Taylor nel 1996). Wilson ha suonato con i Ventures fino al 2015, anno in cui si era definitivamente ritirato dalle scene, mentre il monicker , pur senza membri della formazione originaria, continua a essere usato e portato in tour per live shows oggi dai musicisti superstiti.

https://www.youtube.com/watch?v=7eQWp8DFFrs

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Inner Light Structures

Continua l’avventura degli Inner Light con un altro ep assai notevole e che regala tanti pugni sui denti, con classe e amore.

Acathexis – Immerse

Immerse colpisce lungo una cinquantina di minuti in cui turbina un coacervo di sensazioni la cui somma, alla fine, si sublima in un costante flusso emozionale; rispetto all’opera prima degli Acathexis si può apprezzare una maggiore propensione alla melodia, il che non significa affatto l’alleggerimento di un tessuto sonoro di rara densità emotiva.