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Recensione : The Twerks – (no) Opinions

Ascoltandoli ho visto Pete Shelley sorridere

C’è qualcosa di più anacronisticamente romantico che far uscire un proprio disco si di una formato (apparentemente) desueto come la cassetta? Lo fanno i lombardi Twerks terzetto di punk rock compatto e iper motivato che mette su nastro i sei pezzi che compongono questo ottimo (No) Opinions.

Si inizia con un pezzo tirato ed arioso come Neighbourhood , sorretto da un coro potente ed anthemico; segue un pezzo più enfatico e malinconico come Animal che mi ha ricordato i migliori Bad Religion, va in questa – virtuosa – direzione anche Reason che trova posto sul lato b. La finale Opinion mi ha rimandato alle cose più riuscite del power-pop più robusto, ma il pezzo più riuscito dello lotto è, secondo me, WFH dove il suono della chitarra manda letteralmente ai pazzi, ascoltare per credere.

I nostri, se per caso non mi fossi fatto ben capire (cosa che capita spesso grazie ad una prosa non sempre troppo aggraziata), suonano un punk ’77 assolutamente coinvolgente che ricorda i Briefs ma anche alcuni gruppi Lookout tipo Mr.T Experience o Wizo, insomma esattamente ciò che serve per combattere il caldo e la noia.

I ringraziamenti ai Crooks e ai Leeches nonché una frase molto significativa di Henry Frederic Amiel all’interno della confezione fanno il resto rendendo questo piccolo ma significativo oggetto un qualcosa che girerà benissimo e spessissimo nel vostro stereo. Due brevi note a margine: Non sarebbe bello stampare questi pezzi su di un formato altrettanto figo come il 7″? Belin (licenza poetica) non si riesce a sedersi che le canzoni finiscono!

P.S. : Mentre sto ascoltando i Twerks il santino di Pete Shelley allegato all’ultimo numero dell’indimenticabile Sottoterra mi sembra sorridere compiaciuto, sarà forse retorico ma a me piace pensare che sia così.

 

Track List
Lato A : 1) Neighbourhood, 2) Animal, 3) Burkini
Lato B : 1) WFH, 2) Reason, 3) Opinion

 

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