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Recensione : Jesus Lizard – Cost of living/Westside singles

A pochi mesi dall’uscita del loro settimo long playing, “Rack“, che ne aveva ufficializzato il ritorno sulle scene in pianta stabile, le leggende noise/post-hardcore statunitensi Jesus Lizard stanno continuando a sfornare nuovo materiale e hanno rilasciato due nuovi brani nel giro di un paio di mesi, due (al momento) standalone singles: “Cost of living“, dato alle stampe nel mese di novembre dello scorso anno, e il più recente “Westside“, rilasciato nel gennaio di questo nuovo anno. Il tutto, ancora una volta, patrocinato dalla benemerita Ipecac Recordings.

Non sappiamo con certezza se questi singoli fa(ra)nno da antipasto per un nuovo album di inediti in futuro, o se siano delle canzoni lasciate fuori dalla tracklist finale di “Rack“, o se resteranno degli episodi indipendenti e a sé stanti, ma intanto il quartetto texano capitanato dal vulcanico frontman David Yow (che in primavera tornerà in Italia in tour con tre date) sgancia altre due complementari bombette di R’N’R compatto e spigoloso, “ispirato” (?) a detta di Yow e del chitarrista Duane Denison, dal musical di Leonard Bernstein “West Side Story”, e suggestioni David Lynch-iane (nuova e dolorosa, prematura, dipartita quest’anno) nelle liriche. David Wm. Sims al basso e Mac McNeilly alla batteria forniscono il consueto martellante supporto ritmico.

Rock ‘n’ roll concreto per analizzare la situazione concreta, alzare i decibel per esorcizzare questa realtà distopica odierna e mantenere vivi corpi, menti e spiriti dissidenti in questi anni bui. Alla “Trumponomics” è un dovere morale, per noi, rispondere con la Lizardonomics.

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