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Recensione : Fenster – Bones

Dodici canzoni di pop destrutturato dove anche il più piccolo dettaglio può assumere importanza capitale; un lavoro intenso e decisamente ben concepito, non ascoltarlo sarebbe un errore.

Fenster – Bones

I Fenster (JJ Weihl, Jonathan Jarzyna), duo berlinese con radici newyorkesi, dopo il 7” uscito nell’autunno 2011, debuttano direttamente sulla lunga distanza con Bones. Il disco, composto di dodici canzoni, scorre fresco e solare, tra sincerità e relax, dimostrando di avere già tutte le carte in regola per arrivare ad importanti traguardi.

Oh Canyon apre il disco tuffandosi in incontenibile solarità, tastiere sorridenti, ritmiche essenziali (ma efficaci), ritornelli ammiccanti e doppia voce (maschile e femminile) mentre Fantasy II, virando su dolcezza e romanticheria, culla con le avvolgenti note di chitarra e vivacizza con il ritmo semplice ma presente (Arcade Fire docet).
White To Red, seguita dalla soffusa e timida Blue To White (leggeri echi e luminose note di banjo), lascia spazio alla voce femminile, passeggiando su sorridenti note di chitarra ondeggianti. Gravediggers, invece, come un fine mosaico dove ogni dettaglio è fondamentale per delineare la bellezza d’insieme, gioca con infinite briciole sonore, lasciando poi spazio alla morbida e crescente The Hunter (pezzo trasognato e pensieroso) e alle due facce di Fisherman (la prima caratterizzata da xilofono e campanelli, la seconda da timpani e voce riverberata).
2.7 XO 17, canzone essenziale nella composizione, scorre raffinata e lenta, tra percussioni minimali, campanelli, banjo e voce ammaliante, mentre Spring Break, placida e rassicurante, apre a brevi spazi di vivacità e ad ampi momenti di tranquillità.
Killer Surfer Walker, infine, con il suo terzinato dondolante, ci lascia ad ondeggiare sotto le sue note prima di cedere il passo alla lenta (e vagamente mesta) Golden Boy (uccellini in sottofondo, voce cantilenante, reverse sul finale) e alla conclusiva e onirica Gespenster, canzone ammantata di sogno e delicatezza, dove la voce (lievemente stralunata), le ritmiche e i cori arrivano dritti al cuore.

I Fenster debuttano sulla lunga distanza con un disco che lascia a bocca aperta. Le canzoni, inquadrabili facilmente nella categoria pop, scorrono morbide e leggere, affascinando e conquistando, senza mai annoiare o deludere.

Dodici canzoni di pop destrutturato dove anche il più piccolo dettaglio può assumere importanza capitale; un lavoro intenso e decisamente ben concepito, non ascoltarlo sarebbe un errore.

Tracklist:
01. Oh Canyon
02. Fantasy II
03. White To Red
04. Blue To White
05. Gravediggers
06. The Hunter
07. Fisherman
08. 2.7 XO 17
09. Spring Break
10. Killer Surf Walker
11. Golden Boy
12. Gespenster

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