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Recensione : Claudio Spinosa – Samsara

Raccolta di poesie ermetiche vicine agli haiku giapponesi di un autore affatto convenzionale.

Claudio Spinosa – Samsara

Uscito nel 2014, Samsara è un percorso di iniziazione in versi, uno scavare dentro il nostro spirito, cercando non tanto le risposte quanto lo stesso cercare.

La poesia, come la musica, è uno strumento catartico per portare la mente umana oltre i nostri limiti per cercare qualcosa che sia sito oltre la nostra razionalità.
Le parole di Spinosa sono delle luci accese nel buio, dei ponti che collegano punti altrimenti irraggiungibili. Noi, e in senso più lato la società occidentale, siamo abituati a ragionare per immagini predefinite che, fin dalla più tenera età, ci viene spiegato come concatenare, mentre qui l’autore usa l’ermetismo per renderci visibili gli altri sentieri che non vediamo. Per questo Spinosa non è un poeta in senso stretto, ma si avvicina di più ad uno sciamano, in quanto ci offre i mezzi per andare oltre.
Le composizioni sono minimali, e tutto l’impianto è senza fronzoli, ma ci porta davanti a grandi domande, ad una ricerca che è insita nell’uomo e che, grazie a questa poesia non convenzionale, può farci fare passi avanti.
Leggere Spinosa è respirare con la parola, fermarsi e penetrare ogni singola lettera, poiché il nero sulla pagina indica ben altro e non può essere perduto.
Spinosa ci indica un qualcosa di superiore che è dentro di noi, poiché noi stessi siamo dio.

pagine 56
euro 8

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