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Recensione : The Whip Hand – Wavefold

I The Whip Hand sono avvolgenti e tenebrosi, affascinanti e decadenti.

The Whip Hand, trio pugliese di Trani fondato nel 2012, è uno dei gruppi emergenti italiani con più talento.

La loro proposta musicale è una new wave oscura ed ossessiva, con reminescenze shoegaze di scuola comunque britannica.
Il disco d’esordio è stato prodotto da Vito Ballarino e Vincenzo Zingaro, grazie al fondamentale apporto di Rock Contest Controradio, festival che ha portato alla ribalta Offlaga Disco Pax, Samuel Katarro e i Blue Willa, fra gli altri.
Ascoltando il disco si viene catapultati indietro di un ventennio, tanto sono bravi e credibili questi ragazzi.
Wavefold è la conferma che in Italia vi è un forte e talentuoso sottobosco di new wave post punk davvero notevole, come testimoniano anche i Soviet Radio, tanto per citare un gruppo.
I The Whip Hand sono avvolgenti e tenebrosi, affascinanti e decadenti; per apprezzare questo disco è meglio farsi travolgere, e sarà bello.
Vi sono dei paralleli tra l’epopea della new wave nei settanta-ottanta e questo revival, forse si sta riproponendo un’epoca storica di crisi simile a quella, o forse la crisi non è mai scomparsa, e questo ritmo forte e sincopato è la colonna sonora ideale del disagio.
In ogni caso questo è un ottimo disco, di un gruppo certamente non commerciale, anzi sincero e potentemente depresso.
Non ci metterete molto a farvi travolgere.

Tracklist:
1. Intro
2. Like water
3. Try
4. Eleven
5. Lost
6. Today
7. Falling
8. Arms
9. A
10. Whenever you want

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