Death metal dissonante, stoner e grunge molto originali dalla provincia e post punk di ottima qualità.
DEFACEMENT
La sussidiaria death metal Unorthodox Emanations della Avantgarde Music pubblica il nuovo disco dei Defacement dall’eloquente titolo di “Doomed”. I Defacement sono composti da membri provenienti dalla Libia, dall’Italia e dal’Olanda, sparsi per tutta Europa.
Ciò non gli impedisce di pubblicare ottimi dischi come questo quarto episodio della loro discografia, con sempre al centro un death metal dissonante e caotico, con molte influenze hardcore e anche una punta di black metal ma come anche momenti screamo come in “Unexplainable”, il tutto fatto in maniera molto personale.
La cosa che colpisce maggiormente è la capacità del gruppo di mutare registro musicale con efficacia, potenza e credibilità. Il fulcro della loro musica è l’imprevedibilità, non si sa mai cosa venga dopo, il loro suono è un vortice di chitarre, emozioni e violenza incanalata da odio e talento. In “Doomed” ci sono moltissime cose, violenza, odio, suoni estremi e una concezione di death metal estremamente moderna e variegata, si parte dal death metal per andate oltre questo concetto, con il risultato di un disco davvero potente e vario.
I Defacement ci portano all’interno delle nostre fratture, dentro quelle faglie che abbiamo nella nostra psiche, e questo disco è una discesa nei nostri abissi, una discesa che non giudica o ricerca cause, ma è solo osservazione e comprensione totale senza pregiudizi. Un lavoro notevole per un gruppo mai comune e sempre di una spanna sopra tanti altri, non un disco per tutti i fans del death metal, ma per chi vuole andare oltre i soliti concetti.
WE AS A COMPANY
“First summer” è il debutto discografico de We As A Company, pubblicato da MiaCameretta Records. I We As A Company sono un gruppo nato in provincia alla ricerca di un suono fra noise, stoner e grunge, una miscela personale per fare musica senza aver l’assillo di dover riuscire a tutti i costi, ammesso che si sappia cosa significa riuscire nella musica ai giorni nostri. Il gruppo sperimenta con codici musicali conosciuti e noti, provando a fare qualcosa di piacevole e stimolante, in primis per loro.
Ascoltando questo debutto si può tranquillamente affermare che vi sono pienamente riusciti., avendo colto nel segno, facendo un disco che spazia in vari generi sempre con ‘un’impronta personale e ben precisa. Il loro suono è distorto e al contempo dolce, si cambia approccio di canzone in canzone, riuscendo sempre a trovare la soluzione sonora giusta e anche molto eterea come nella bellissima “First summer” che da anche il titolo al disco, e che è un pezzo davvero bello.
Come detto sopra il loro suono non è facilmente catalogabile, bisogna ascoltare il disco per capire cosa vogliono dirci e soprattutto cosa vogliono farci sentire.
Ci sono molti elementi della musica indie dei passati anni novanta e duemila, rielaborati in maniera molto intelligente ed efficace. Come spessissimo accade, e ne scriviamo sempre molto volentieri, la provincia è terra fertile e feconda per progetti musicali liberi e senza scopo di imitazione o di posa, anzi spesso setta nuovi sistemi musicali come qui, dove c’è un ecosistema musicale molto bello, libero, curato e senza pregiudizi musicali di sorta per un debutto fra i più positivi di quest’anno.
EDNA FRAU
A quattro anni dal loro esordio “My Ego Is Bigger than Yours”del 2021, tornano gli Edna Frau con il nuovo album “Slow Be Gentle, I’m Virgin”, in uscita il 20 giugno 2025 per 22 Dicembre Records. Torna la creatura musical fondata da Andrea Fioravanti dei Postvorta e da Vincenzo “Vins” Baruzzi dei The Doormen.
Tutto qui è essenziale e minimalista a partire dai suoni post punk e new wave per arrivare alla durata con sei canzoni in ventitré che dicono molte più cose di dischi doppi o tripli. Gli Edna Frau continuano il loro percorso sonoro dei suoni oscuri, taglienti ed ossessivi, trovando una loro via nella selva oscura del post punk, genere che meglio di tanti altri descrive la condizione umana sempre sull’orlo del baratro, anzi spesso dentro il baratro. Notevole e molto funzionale al risultato anche l’entrata nel gruppo della nuova sezione ritmica con Federico Guardigni (Sunday Morning) alla batteria e Dario “Seppia” Foschini (Postvorta) al basso.
“Slow be gentle, i’m virgin” è un disco con tanta classe e tanto talento, una grande prova di post punk e di new wave in questa epoca che ha tanto bisogno di chi riesce a descrivere come qui le nostre cadute e le nostre difficoltà con sincerità e con una musica che fa vibrare e che rappresenta benissimo luci e ombre. Il post punk non muore mai e qui se ne ha la migliore dimostrazione pratica con pezzi come “Day One”, che possiede tutta la forza presente in questo gruppo e in questo loro nuovo disco.
Molto ben studiati anche gli inserti sonori presente nel disco, che lo rendono ancora più prezioso e bello. Una bella distrazione musicale da membri di grandi gruppi, musicisti di levatura assai diversa dalla media.










