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Recensione : Crypt Of Silence – Beyond Shades

Esordio soddisfacente ma non eccezionale, difficilmente però la Solitude punta sui cavalli sbagliati, quindi attendiamo fiduciosi un salto di qualità decisivo fin dal prossimo album.

Crypt Of Silence – Beyond Shades

Gli ucraini Crypt Of Silence si presentano al passo d’esordio per la Solitude con un solido album di death doom piuttosto ossequioso alla tradizione ma non per questo da sottovalutare a priori.

Indubbiamente la band di Mikhael Graver non si va a collocare sui livelli di eccellenza raggiunti da diversi loro compagni di scuderia negli ultimi tempi, difettando rispetto a questi sia in drammaticità che in gusto melodico, ma resta il fatto che ogni appassionato che si rispetti non dovrebbe ignorare questo buonissimo disco, all’insegna di un sound molto essenziale, nel quale spicca soprattutto l’assenza delle tastiere e quindi, di quelle armonie capaci spesso di fare la differenza in un genere dai tratti monolitici come quello in questione.
In sede di presentazione da parte della label viene citato curiosamente un singolo album come principale fonte di ispirazione, ovvero quel “The Sullen Sulcus” che è sicuramente stato il migliore degli album prodotti dai Mourning Beloveth fino all’uscita dello splendido Formless, ma non parliamo certo di un lavoro capace di segnare la storia del genere; sicuramente tali riferimenti non sono campati per aria (in particolare nelle conclusiva End of Imaginary Line ) ma qui siamo di fronte, soprattutto, ad una band relativamente giovane che intende proporre un death doom scarno ma dall’immutato impatto malinconico senza cercare facili scorciatoie.
Le quattro lunghe tracce portano Beyond Shades a sfiorare i cinquanta minuti, snodandosi in maniera sofferta ma sufficientemente coinvolgente, con qualche assolo di chitarra e diversi passaggi acustici ad incrinare il muro sonoro eretto dai quattro ragazzi ucraini.
E’ da considerare quindi più che sufficiente questo lavoro dei Crypt Of Silence, considerando appunto che si tratta pur sempre di un esordio, in particolare per l’integrità dimostrata e per il coraggio nel proporre con efficacia un modello stilistico leggermente superato; difficilmente la Solitude punta sui cavalli sbagliati, quindi attendiamo fiduciosi un salto di qualità decisivo fin dal prossimo album.

Tracklist:
1. Walk with My Sorrow
2. Bleeding Her Eyes
3. The Wrath Song
4. End of Imaginary Line

Line-up :
Andriy Buchinskiy – Drums
Roman Kharandyuk – Guitars (rhythm), Vocals
Roman Komyati – Guitars (lead)
Mikhael Graver – Vocals, Bass, Lyrics

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