Gli Junta sono un gruppo hc newyorchese molto solido e parecchio rumoroso, qui al debutto sulla lunga distanza con il disco omonimo che esce per la Sentient Ruin Laboratories.
I quattro fanno un hardcore vecchia scuola con parecchie riferimenti metal e sono un gran bel sentire.
Nel disco possiamo ritrovare la ragion d’essere dell’hardcore, ovvero quella rabbia e quella urgenza di comunicare e di rompere con la vita normale che sono il substrato di questo sottogenere che specialmente a New York City ha avuto tante declinazioni diverse.
Gli Junta con il loro suono fragoroso e molto vicino al crust, insieme ad un cantato sia in inglese che in spagnolo rinnovano quella frangia sonora rabbiosa che da fine anni settanta in poi ha colpito la città della Grande Mela e l’America.
Essere latinoamericani è un valore aggiunto, dato che a partire dalla lingua per arrivare alle motivazioni, si vive la città in maniera diversa, e il gruppo tratta molto di questa cosa nei loro testi. Ciò che colpisce di più del gruppo è l’intensità sonora, non c’è mai una caduta, un momento di stanca, e quando si abbassa la velocità è per colpire ancora più a fondo, per arrivare al cuore dell’ascoltatore.
Le tracce sono tutte devastanti e oltre a riportare ad un certo suono attualizzano lo stesso, portandolo ai giorni nostri, facendoci comprendere quanto sia ancora valido e potente sia come mezzo che come messaggio.
Il groove del disco omonimo degli Junta è molto grande e conferma, anzi supera, quello che avevamo già ascoltato da loro negli anni passati.
In alcuni passaggi del disco il gruppo raggiunge le punte degli indimenticabili Los Crudos, anche se musicalmente gli Junta sono ben più violenti dei loro predecessori. Un disco che parla di realtà, finestre spaccate, violenza ma anche una certa speranza nel far emergere con l’hc tutto il disagio.
Un altro grande disco di hardcore crust dalla Grande Mela.
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