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Recensione : Nono Cerchio – Ombre

Lasciate ogni speranza voi che entrate ... qui non ascolterete assolutamente nulla di "già sentito".

“il Nero Di Marte, noto anche come Pigmento Nero 11 o più comunemente Magnetite (dimetaferrato di ferro), è un pigmento a base di idrossido di ferro considerato il più opaco dei pigmenti neri presenti in natura ed allo stesso tempo il meno tossico, nonché il più resistente alla luce e duraturo”.

Ecco, se i Nero Di Marte, ormai affermata band bolognese, esprimono sonorità decisamente dure e pesanti, i Nono Cerchio sono un progetto parallelo che vira su territori più sperimentali.
I Nono Cerchio sono nati da una costola dei Nero di Marte, formati precisamente da due dei quattro membri della stessa (Francesco D’Adamo il Chitarrista, Andrea Burgio il bassista).
Ombre è il loro esordio, autoprodotto, che appunto unisce le sonorità decisamente cupe e care al black metal (che ritroviamo nei Nero Di Marte appunto) a componenti elettroniche distorte e ricche di riverbero, effetti disturbanti che si ripropongono a lungo durante i brani, crescendo sonori e improvvisi cambi di tempo che virano su territori quasi tribali e ipnotici.
Questi suoni così alienanti ci proiettano esattamente dove la band ci vuole portare, un viaggio negli inferi, senza necessariamente un biglietto di ritorno. Si parte subito con una citazione della Divina Commedia, oltre al nome della band stessa. Il pezzo più lungo del lotto è infatti intitolato Cocito e richiama il fiume infernale (paradossalmente ghiacciato) in cui sono intrappolati nel IX Cerchio i fraudolenti, i traditori: il pezzo fa da “overture” all’album e riassume perfettamente in ben 11 minuti quanto di buono propongono i Nono Cerchio.
Per ch’io mi volsi, e vidimi davante
e sotto i piedi un lago che per gelo
avea di vetro e non d’acqua sembiante.”
Dante, Inferno – Canto XXXII
Degna di nota la traccia centrale Samsara, forse la più audace in quanto a sound e che grazie alle sfuriate metalliche e all’ottimo drumming del valido Jonathan Sanfilippo (Caffè Dei Treni Persi) risulta “crudele” il giusto, efficace e di impatto immediato. E’ inoltre la traccia più breve del lotto e riesce comunque a dire tutto ciò che deve, cosa non facile quando ci si esprime attraverso certe sonorità.
Nell’edizione deluxe bisogna menzionare che, oltre allo splendido booklet e cover, troviamo una interessante e geniale, nel concetto, “sinfonia elettronica” a cura di Francesco D’Adamo divisa in quattro movimenti, dal titolo Aldilà Elettrificato. Interessante il fatto che quest’opera sia registrata senza sovra-incisioni e con l’utilizzo di effetti a pedale manipolati in tempo reale.
Il genere in cui spaziano i Nono Cerchio è di difficile catalogazione, si potrebbe avvicinare ad uno sludge molto sperimentale e comunque molto vicino al post-metal ed al black metal. Fa piacere il fatto che non siano “facilmente etichettabili”, poiché i bolognesi propongono davvero qualcosa di originale e valido. Se siete alla ricerca di momenti di riflessione e ispirazione musicale non andate a rovistare tra la musica ambient “di serie B”: assaporate Ombre.

TRACKLIST
1. Cocito
2. La Porta Cremisi
3. Samsara
4. Frammenti d’Oltrevita
5. La Caduta
6. Riflessi per Percussioni e Spettri

LINE-UP
Francesco D’adamo – Chitarre
Andrea Burgio – Bassista
Jonathan Sanfilippo – Batteria

NONO CERCHIO – Facebook

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