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Recensione : Never To Arise – Gore Whores On The Killing Floor

Questo delirio estremo proviene dalla Florida, già di per se una garanzia se si parla di death metal e specialmente di brutal: tecnico, devastante, oscuro e violentissimo.

Never To Arise – Gore Whores On The Killing Floor

Questo delirio estremo proviene dalla Florida, già di per se una garanzia se si parla di death metal e specialmente di brutal: tecnico, devastante, oscuro e violentissimo.

I Never To Arise sono un duo composto da Gordon Denhart ( batteria programmata, chitarra e voce) e Michael Kilborn (chitarra solista e basso), sono al secondo lavoro dopo l’esordio Hacked to Perfection di tre anni fa e ripiombano sulla scena estrema con questo nuovo e massacrante album, Gore Whores On The Killing Floor, un micidiale esempio di death metal brutalizzato e tecnico, un uragano sonoro di dimensioni abnormi, cattivo, oscuro ma assolutamente imperdibile per chiunque si professi fan del genere.
Prodotto dai due musicisti e caratterizzato da un artwork che definire gore è un’eufemismo , l’album letteralmente travolge, forte di una potenza disarmante, un songwriting esagerato ed una tecnica invidiabile da parte dei due poco raccomandabili musicisti, veri torturatori di dolci donzelle e padiglioni auricolari.
Tutto rasenta la perfezione in questo lavoro, la batteria programmata su velocità da gran premio, su cui si staglia il gran lavoro delle sei corde, sia nelle ritmiche, che creano muri di impressionante sound estremo, sia nei solos, taglienti katane pronte allo scontro che tranciano, affilate come rasoi, amputano, tagliano ed infliggono torture mortali.
Colonna sonora delle aberrazioni umane, splendida glorificazione di morte e perversione, Gore Whores On The Killing Floor si bea di un songwriting esagerato, i brani si alternano uno più violento dell’altro, mitragliate e bombardamenti musicali che si scagliano sull’ascoltatore, aggredendolo, in un’orgia di note al limite, ed un’atmosfera da carneficina, decantata dal growl mostruoso del “buon” Denhart.
Uno più bello dell’altro i brani formano una suite del male, un’opera maledetta, dove, senza pietà i due musicisti ci chiudono nel loro nascondiglio e senza essere disturbati compiono le loro gesta a colpi di Butcher Knife Birth Control, Boiled Alive in Battery Acid, Severed and Embalmed e la conclusiva Last Supper.
Malevolent Creation, Cannibal Corpse, Six Feet Under, tanto per fare qualche nome e convincervi ad ascoltare questo ennesimo e bellissimo lavoro, che il metal estremo ha regalato nell’anno in corso.

Tracklist:
01. Butcher Knife Birth Control
02. Razor Sliced Hemophiliac
03. Fornicating in the Blood of the Mutilated
04. Boiled Alive in Battery Acid
05. A Most Unwilling Organ Donor
06. To Cum Is To Die
07. Open Heart Punching Bag
08. Severed and Embalmed
09. Anatomically Pulverized
10. Last Supper

Line-up:
Gordon Denhart – Rhythm Guitars,Vocals, Drum Programming
Michael Kilborn – Lead Guitar,Bass

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