iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Diario Di Uno Stronzo Anarchico A Londra In Una Delle Settimane Più Calde Del 2020

Parliament Square 07.06 Tracy, 9 anni ci insegna ad urlare contro le ingiustizie

Diario Di Uno Stronzo Anarchico A Londra In Una Delle Settimane Più Calde Del 2020

Foto e testo di Ometto Felice

In America le proteste continuano ininterrottamente da oramai due settimane, qui a londra abbiamo appena finito la nostra prima settimana e l’aria che si respira nelle strade è ciò che davvero mi da l’energia di seguire questo movimento con grande dedizione.

Dal 25 Maggio sono venuti a susseguirsi una serie di avvenimenti che hanno decisamente scosso le strade americane, dalla morte di George Floyd, ennesima vittima di colore uccisa dalle cosiddette “forze dell’ordine” il movimento #BlackLivesMatter ha definito la sua battaglia in 3 parole riguardo il loro pensiero sulla polizia: disarm, defound, dismantle(vi leviamo le armi, tagliamo i fondi e poi vi smantelliamo).

Parliament Square 03.06 un manifestante di colore si inginocchia di fronte alle forze dell’ordine mostrando fiero la propria pelle.

 

 

 

Chiunque sappia un minimo di inglese e abbia deciso di andarsi a informare sulla questione a livello internazionale probabilmente si starà mettendo le mani nei capelli, questo anno sembra essere decisamente pronto a scrivere la storia in maniera molto intensa, nel mezzo di una pandemia che ha portato il mondo ad una crisi sanitaria ed economica mai assaporata da noi millennials le strade si riempono di persone che vogliono liberarsi della polizia in quanto oramai obsoleto strumento di controllo e repressione delle masse, a Minneapolis il Council della città a maggioranza sta dicendo che intendono smantellare l’apparato della polizia per sostituirlo con servizi sociali che assicurino una vita serena a tutti i cittadini, mentre molte altre città valutano grossi tagli al loro dipartimento di polizia, cosa più divertente di tutte, nel mentre che la casa bianca è circondata da una barriera alta due metri per stare bene attenti a tenere lontani i manifestanti la polizia si sta dimostrando estremamente violenta con gli americani commettendo deliberatamente crimini di guerra e brutalità contro i propri stessi cittadini come sparare rubber bullets ad altezza viso, l’uso di gas lacrimogeni quando un virus trasmissibile tramite tosse e starnuti si muove tra di noi o l’attacco a campi medici indipendenti allestiti a supporto delle proteste.

Anche in Europa non si fanno mancare momenti di calore nella rivolta e degli arresti a Londra, Berlino, Amburgo, Lille e marsiglia, citt .che da questa ultima settimana assieme a molte altre stanno protestando a supporto del movimento americano per sostenere gli stessi principi di uguaglianza sociale che ogni etnia dovrebbe avere un paese che si possa dire civile.


Il numero di morti per il colore della loro pelle e semplice pregiudizio degli agenti coinvolti anche qui in inghilterra non è da ignorare, cosa che le persone in strada non stanno assolutamente facendo, lottando contro le discriminazioni sistemiche legate ai corpi di polizia.

Si sottolinea anche quanto bisognerebbe far luce nei libri di storia sul terribile passato colonialista della cultura inglese, sempre lasciato un po’ troppo passare come un passato legittimo per la prosperità dell’impero inglese, ma in sempre di più in questo mondo sappiamo che la storia non è altro che un susseguirsi di ingustizie da parte delle popolazioni più potenti da che abbiamo ricordi dell’uomo.

Quindi manifestazioni si fanno sentire in tutto il Regno Unito, a Bristol i manifestanti decidono di buttare nel fiume la statua di Colston, in Parliament Square a Londra si vandalizza la statua di Churcill e la presenza di polizia si dimostra superflua o controproducente.

Nella manifestazione di sabato la polizia ha tentato una carica a cavallo, bloccandosi per colpa di un poliziotto che ha perso il controllo del proprio animale e ha colpito un semaforo suscitando ilarità in tutta la manifestazione ma anche un pericolo per tutte le persone a manifestare pacificamente con un cavallo libero e impaurito in strada, l’ennesima dimostrazione dell’utilità della loro professione, umiliazione pubblica in diretta su sky news 24 e il giorno dopo una squadra di poliziotti è stata costretta alla fuga dai manifestanti che non li volevano con loro in strada, nemmeno una bella figura per la polizia.

Rido nel guardare questi video che mi arrivano per messaggio dagli amici con cui ero a manifestare, sono a casa e sto editando le foto che ho fatto alle proteste qui a Londra e la cosa che mi nausea di questa situazione è quanto la polizia stia puntualmente aspettando il momento giusto nelle manifestazioni per trovare un pretesto di farla sembrare tutto un putiferio il giorno dopo nelle news andado a provocare i 4 gatti che rimangono fino alla fine a protestare, ennesima dimostrazione di quanto il lavoro del poliziotto sia inutile e controproducente a queste circostanze, le testimonianze da chi è rimasto in Parliament square sabato raccontano di una polizia intenta a tenere le persone in stallo fino allo sfinimento come ostaggi nella speranza che la stanchezza potesse suscitare qualche reazione violenta dai manifestanti che sono stati lasciati andare avendo fatto apparentemente niente di male solo dopo aver dato i loro documenti e ricevuto un foglio di via dalla zona di 24 ore obbligandoli a saltare il giorno successivo di proteste.

Bloccato lo schermo del telefono invece quello che mi appare sono tutti i momenti che o vissuto nelle strade, momenti magici dove una variopinta comunità multietnica riempiva il centro di Londra di sorrisi e speranza per un mondo da chiamare tale, dai bambini agli anziani dai neri ai bianchi londra era piena di persone a protestare perchè i soprusi razziali che ancora intasano la nostra società finiscano al più presto possibile, insomma tutta un’altra faccia rispetto a quello che vedo descritto in molti giornali e da una certa opinione pubblica.

Parliament Square 07.06 l’orgoglio delle minoranze rimbomba nelle strade

Fratelli anarchici scendono nelle strade con cibo e acqua da offrire nella folla ai bisognosi, alcuni portano con se materiale medico di primo soccorso nel caso ci fosse qualsiasi problema con cartelli a segnalare la loro presenza, ma raramente di loro si parla, come se si potesse definire anarchici solo coloro che spaccano le vetrine dei negozi.

La voce della protesta si fa sentire anche con il supporto esterno della città, dalle padelle battute alle finestre ai clacson dei mezzi che transitano nei pressi dei cortei i pugni tesi al cielo non mancano in ogni angolo delle vie Londinesi, nelle metro il personale di colore balla e se la ride al vedere quante persone stanno affollando la città nonostante la crisi sanitaria dovuta alla pandemia ancora viva.

Questa settimana vedrà le prossime proteste svolgersi venerdì e sabato per quanto riguarda Londra, nella speranza che il movimento prosegua e cresca in tutte le città europee, cosa che spero vivamente anche per l’italia dove non mancano certo le nostre storie di problemi con le cosiddette forze dell’ordine che a differenza dei paesi più sviluppati non mostrano nemmeno un numero di riconoscimento sulle divise, e nessuna camera che riprenda il loro operato, rendendoli liberi di agire come bulli legittimati dalla loro divisa in troppe circostanze.

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

KIM GORDON – THE COLLECTIVE

Spiazzante. Non pensiamo esista aggettivo più appropriato per descrivere il nuovo album (il secondo del suo percorso da solista) di Kim Gordon. La ex bassista/chitarrista/cantante dei Sonic Youth è infatti tornata a inizio marzo, a cinque anni dall’esordio in proprio, “No home record“, con un

Erasmus in Gaza

Erasmus in Gaza

Vivi un’esperienza straordinaria con “Erasmus a Gaza”, la storia di Riccardo, un giovane medico che sfida ogni limite per realizzare il suo sogno.