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Recensione : Stormcast – Frame Of Mind

"Frame Of Mind" è un viaggio ammantato di epica oscurità, otto sinfonie nere che ammaliano.

Stormcast – Frame Of Mind

Da Nicosia (Cipro), nel cuore del Mediterraneo, proviene questa ottima band che di nome fa Stormcast, nata nel 2007 e già autrice di due demo, all’esordio sulla lunga distanza con Frame Of Mind, notevole opera prima e gran bell’esempio di metallo estremo oscuro nel quale si sente l’influsso della vicina scena estrema greca.

Infatti l’album è un ottimo esempio di quel black metal sud europeo, portato agli onori della cronaca metallica da band come Rotting Christ, Nightfall e Septic Flesh; epico e pregno di soluzioni sinfoniche, il sound di Frame Of Mind torna a calcare le orme delle band che hanno creato una scena sviluppatasi negli anni ’90 che ha regalato musica bellissima, magari meno popolare del melodic death scandinavo, ma sicuramente alla pari per quanto riguarda la qualità dei lavori prodotti.
Gli Stormcast, al debutto, centrano il bersaglio, con un’opera oscura degna di quei nomi: la loro musica, passionale, epica, magniloquente ed estrema, raggiunge apici di emozionalità tangibile, con un sound che prende il black metal portandolo su vette altissime dove ad attenderlo ci sono symphonic, dark, gothic, il tutto reso sanguigno dalla calda e passionale impronta mediterranea, una virtù che molte delle band scandinave non possiedono, basti ascoltare un capolavoro come Immune, oscura e sinfonica, dai solos classici che entrano dentro come pugnalate al ventre e lasciandoci morire nel torpore del dissanguamento.
Gli Stormcast presentano una coppia d’asce fenomenale, al secolo George Masouras e Mike Angastiniotis (quest’ultimo protagonista anche dietro al microfono), che rifila assoli di gustoso metallo gotico e classico, ma non da meno è l’imperioso lavoro tastieristico di Mark McDonald assecondato da una sezione ritmica che, nelle parti dove la band picchia di più, lascia il segno (Andreas Spyrou al basso e Andrew Laghos alle pelli).
Ma, aldilà dei meriti tecnici evidenti, sono le atmosfere che alzano la qualità di un lavoro perennemente ammantato da un velo di epica oscurità, sinfonie nere che ammaliano, profonde cicatrici di un animo tormentato, una tragica sinfonia metallica di rara bellezza.
Non solo la bellissima Immune, anche New World Order, Of Flesh And Stone e In Enthropy sono perle di un album bellissimo, l’inizio di un viaggio nel mondo della musica che per la band non poteva avere una partenza migliore e, allora, buon viaggio Stormcast.

Tracklist:
1. The Executioner
2. Wishful Bliss
3. New World Order
4. Of Flesh and Stone
5. Withdrawn
6. In Entropy
7. Immune
8. Dysthimia

Mark McDonald – Keyboards
Andrew Laghos – Drums
George Masouras – Guitars
Mike Angastiniotis – Vocals, Guitars
Andreas Spyrou – Bass

STORMCAST – Facebook

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