After Crash – #lostmemories
Un disco variegato e ben delineato che, una volta ascoltato, resterà nel vostro stereo per un bel po’
Il meglio del mondo della musica indipendente (pop e folk) messo in evidenza con una particolare attenzione per la scena italiana
Un disco variegato e ben delineato che, una volta ascoltato, resterà nel vostro stereo per un bel po’
Un lavoro che si presenta bene per gli amanti del totale dream pop ma non convince totalmente quelli che si aspettavano qualcosa di più ritmico, come si lasciava intendere dal singolo di presentazione “High Notes”.
Un album che unisce anime diverse, mettendo insieme il pop, il rock, l’elettronica e, in parte, la cupezza degli anni ’90
Un disco sostanzioso che fa della parola, dei contenuti e del raccontare i suoi principali punti di forza
Un buon lavoro per una band che riconferma in tutto il proprio talento
Ci troviamo dinnanzi ad un disco di una bellezza senza confine spazio temporale: emozione, freschezza, innovazione, classe, novità costanti, immerse in suoni di una vita precedente e ritmi del tempo che verrà, una sorta di stargate musicale.
Un affasciante mondo pop folk che fa della filastrocca, del bambinesco e del calore del Mediterraneo i suoi principali punti di forza
Sin Eater è stilisticamente un disco doom suonato senza chitarre, con un incedere lento e meditativo, un timbro profondo per inseguire l’infinito.
In questo disco vi sono antiche melodie, sinfonie di cavalieri e di morte passata, lontani prati incastonati fra inferno e paradiso.
Salvario è sincero, immediato e fruibile, ha un buona poetica ed arriva dritto al punto ed al cuore.
Un album che si lascia ascoltare senza particolari intoppi, ma che non riesce mai a colpire a fondo come potrebbe
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