Persian Pelican – How To Prevent A Cold
Persian Pelican – How To Prevent A Cold: Persian Pelican (nome dietro cui si nasconde Andrea Pulcini) ritorna, a distanza di quattro anni dal disco di deb…
Persian Pelican – How To Prevent A Cold: Persian Pelican (nome dietro cui si nasconde Andrea Pulcini) ritorna, a distanza di quattro anni dal disco di deb…
Tystnaden – Anima: Dopo quasi un decennio di attività, i friulani Tystnaden al terzo disco fanno centro con un lavoro che, con molta…
Vv.aa. – Other Heights White Label 010: Una compilation coi controcaschi questa realizzata dalla Other Heights a fine ottobre! È composta da tre Eps, per…
Funkestein – Made In Savona: Furioso funky dalla città della Torretta, che appunto è il fulcro della poetica dei Funkestein, band energica e s…
Brighton 64 – Esta Vez Va En Serio: Tornano dopo più di vent’anni i Brighton 64, dopo il loro scioglimento del 1989: il nuovo disco è un piccolo capo…
“Hystero Demonopathy” è l’ulteriore conferma del genio di un musicista fuori dal tempo e ancora ben lontano dall’aver esaurito la propria parabola artistica.
Uno Non Basta – Narciso Dilaga: Il romano Antonio Marcucci, accompagnato da Nico Di Marzio (batteria), Domenico Ragone (basso), Alex Di Nunzio (produtto…
Dordeduh – Intervista: Nel 2006 “Om” dei Negura Bunget venne salutato come una delle migliori opere del decennio, in grado di fondere magicamen…
Cavalerra Feat. Joaquin – Spectrum: Dopo avervi presentato il corposo EP di Ucleden, torniamo a parlare della label tedesca Broque, il cui catalogo si arric…
Pere Ubu – Lady From Shanghai: Il ritorno del folle Pere Ubu è una notiziona che si scontra con il mare di band tutte uguali che dovrebbero rapp…
“Fri” non ha alcun momento di cedimento, con il pathos sempre al massimo livello
Chinasky – Third Untitled Album: Per evitare che il terzo disco dei Chinasky (Marco Pagot, Alessandro Antonel, Edoardo De Bastiani, Katya Scarpull…
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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