Da Lata – Fabiola
Ritornano dopo dieci anni i Da Lata, fieri alfieri di un incrocio tra tropicalismo e africanismo, con tinte prese da ovunque.
Ritornano dopo dieci anni i Da Lata, fieri alfieri di un incrocio tra tropicalismo e africanismo, con tinte prese da ovunque.
Sono sempre stato un amante dei concept album, trovando affascinante la simbiosi musica-testi e la voglia delle band di mettersi in gioco per trovare l’alchimia tra la propria musica e la storia che devono raccontare.
I Pop. 1280 sono tornati, portandosi dietro tutto il furore del mondo. Il nichilismo, la rabbia, la spazzatura e le cloache della Grande Mela (marcia), il rumore assordante dei bassifondi e la depravazione della razza umana.
Gli Element Of Chaos sono senz’altro dotati di buona tecnica, anche se è da rivedere l’utilizzo delle voci, spesso eccessive nella loro contrapposizione, ma è evidente che il grosso del lavoro dovrà essere fatto sull’amalgama delle varie anime musicali perché, così come vengono proposte, risultano ancora slegate tra loro.
I Mooth (Cosimo Cinieri, Claudio Bigio, Andrea Rotilio, Gabriele Calvi), messo da parte il passato come Koan, debuttano sulla lunga distanza con gli otto brani del cupo e graffiante Slow Sun. Il disco, uscito per Martinè Records, si dimostra essere un riuscito intreccio fra sonorità stoner, sludge e hardcore.
Un solista e un gruppo che non si conoscono, una notte in studio e 2 pezzi su di un 12”, sono questi i numeri del maxi vinile in edizione limitata, primo episodio di un’idea lanciata da Uptone Records e Bad#Diez, ovvero far incontrare in studio per una notte, due gruppi.
Con questo loro riuscito esordio, i Deos si vanno ad aggiungere alla lista delle band da seguire per quel manipolo di appassionati in grado di apprezzare la dolorosa bellezza del funeral doom.
Ricordo con particolare piacere il periodo nel quale l’Australia era la terra promessa del rock’n’roll, la nazione, per noi lontanissima, da dove veniva la musica più elettrizzante del pianeta.
Nuova opera per questo grande musicista, che si pone più come creatore di atmosfere che come musico tout court. Non c’è mai vera tranquillità nelle sue opere, sebbene si possano definire ambient, permeate di ciò che chiamerei ostilità, altresì detta vita.
Il Nido, formazione abruzzese composta da Val Monteleone, Valerio Marcangeli, Dante Mei e Fabio Romano Marianelli, debutta, dopo l’ep pubblicato nel Giugno 2012 (“Tutto Il Mondo E’ Palese”) con i dieci brani dell’eccentrico, eclettico e caotico I Piedi Della Follia.
Ep di debutto per i comaschi Ignotum, autori di un intrigante black-death non privo di spunti personali.
3 Fingers Guitar – Rough Brass: Simone Perna, deus ex-machina del progetto 3fingersguitar, bissa la precedente uscita discografica (l’ep “#1” tar…
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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