Paganizer – Cadaver Casket (on A Gurney To Hell)
Un assaggio di death old school fornitoci tra un album e l’altro da una band dalla qualità non intaccata da una certa prolificità
Un assaggio di death old school fornitoci tra un album e l’altro da una band dalla qualità non intaccata da una certa prolificità
L’impressione è che ci sia ancora da lavorare per quanto riguarda l’amalgamare la parte vocale con quella strumentale.
Un disco cupo ed essenziale che potrebbe rimanere nel vostro stereo per lungo tempo.
Un disco che ha tutte le le potenzialità per piacere agli amanti del gothic metal
Una band dal grande potenziale ed un album che renderà parecchio anche dal vivo, con un grande lavoro in fase di produzione che ne fa un prodotto competitivo anche fuori dai nostri confini.
Un lavoro da non sottovalutare.
La musica qui incede e incide lentamente con la potenza dell’acqua, scorrendo sotterranea e trovando sempre una via per passare.
I dieci nuovi pezzi dei Non Voglio Che Clara sono una sana boccata d’ossigeno per l’indie rock/indie pop/cantautorato italiano.
Se il livello delle produzioni nostrane in campo symphonic-gothic continuerà a mantenersi su questi livelli, chissà che un giorno, quando si parlerà di questo genere, non si finisca per fare riferimento alla scena italiana invece che a quella nordeuropea.
Un lavoro che scorre lentamente tra distorsioni portate allo spasimo e che gli amanti del doom più ortodosso non mancheranno di apprezzare.
I Memento Waltz, con “Division By Zero”, partendo da una base metal, hanno fatto loro la lezione del re cremisi e, supportati da una tecnica eccezionale, sfornano un album di progressive spettacolare.
Michele Alessi e la sua ciurma, con questo “Space Animals”, centrano di nuovo il bersaglio
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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