N_sambo – Argonauta
Un disco curato che, puntando fin troppo sulla personalità, rinuncia all’immediatezza.
Un disco curato che, puntando fin troppo sulla personalità, rinuncia all’immediatezza.
Per chi ama questo gruppo e venera Vasco Brondi come se fosse un apostolo travestito da alieno, il primo ascolto dell’album può lasciare un pò interdetti, non tanto per la sua diversità quanto perché è talmente completo che quasi non ci si crede.
Un buon disco folk/rock che mette al centro del discorso la necessità di dover cambiare, di rispettare la natura e di ampliare i propri orizzonti (per questo date un’occhiata anche ai testi)
Inoki con questo disco spinge i propri limiti più in là, cercando e trovando molto chiaramente una via totalmente personale, alla nobile arte del parlare in rima con un microfono in mano.
Lavoro dalle tinte decadenti e dal sound atmosferico, riflessivo ed elegante quello proposto, con ottimo piglio, dalla band calabrese dei Lenore S Fingers.
Matteo Dainese centra in pieno il bersaglio
Gli Atacama Death Experience mettono in scena ventisei minuti di sludge-doom intrisi di diversi, caliginosi umori, il tutto peraltro incentrato sul suono del basso che, per una volta, è l’incontrastato protagonista.
Death Metal Old school direttamente dalla Scandinavia: i Decomposed fanno sul serio e regalano agli appassionati un buon disco, rifacendosi ai maestri degli anni novanta.
Un debutto più che riuscito per una band che potrebbe regalare ulteriori soddisfazioni.
I Phaze I ci regalano un capolavoro di metal estremo, tra thrash/Black ed elementi sinfonici , geniale nella sua costante mutazione, pur mantenendo una tensione elevata per tutta la sua durata.
Una techno avvolgente, fatta di bassi, riverberi e grandi territori sonori da esplorare.
Un piacere inteso e veloce, come una scarica di pura adrenalina.
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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